Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Cime di Valconchetta di Fuori, il Cavallo, 11/01/2019
Inserisci report
Onicer  mario-bi      
Gita  Cime di Valconchetta di Fuori, il Cavallo
Regione  Lombardia
Partenza  Colere loc. Carbonera  (1043 m)
Quota arrivo  1793 m
Dislivello  750 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Est
Esposizione in discesa  Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Crostosa
Altra neve  Crostosa
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Buono
Commento Esercizio n.3. La bellezza.

Bisognerebbe chiederlo ad Achille Mauri (nome evocativo) cosa avesse in testa quando, lasciata “la Caverna”, l'antro claustrofobico del mezzo (l'auto), tentò le prime sintesi circa lo svolgersi della giornata. Cosa pensò durante il viaggio, cosa scatenarono le mie parole e cosa quelle di Claudio P. (compagno di viaggio), e quando, in primis, arrivò “al come”. Al come tradurre in bellezza, stando nel grande e nell'immenso, il dettaglio, e come, viaggiando nell'inaspettato, strappare bellezza con il piccolo e il marginale, all'incomprensibile e al vertiginoso. Con quello che, ormai “banale”, non vediamo più, al ciò che c'è e ci circonda, alla Natura. Per tutto il giorno Achille ci proverà, cercherà un modo per trovare “il come”. Questo, mi parve di capire, è lui e il suo lavoro. Già la luce ci aveva dato tutto il suo appoggio, lo si era capito salendo in seggiovia, passando violentemente dal buio al vertiginoso, là dove il cielo, bello e violento, si lasciava tagliare netto dalla montagna di qui (il Ferrante) per la prima volta ai nostri occhi, libera, stagliata, inaspettata e sorprendente. Achille M. e Claudio P. li avevo voluti qui per quanto, con la luce negli occhi è possibile vedere. E sarà la luce e le sue allucinazioni, la protagonista di tutta la giornata. Achille M. sa di fotografia, lui ci guiderà, lui la vorrà, la cercherà, la pretenderà. Vorrà i suoi bagliori, i suoi fendenti e cercherà i contrasti, pretenderà la complicità. Già al Polzone, appena scaricati dall'attrezzo post- moderno (la seggiovia), è lui a formulare i primi pensieri e a tracciare le prime rotte. Dopo la lunga chiacchierata in auto “che mi ha svelato”, consiglia di centrare la giornata sulle mie mani e sul mio mondo. Quindi le mie mani che afferrano, stringono, agganciano, avvolgono, giocano, lustrano, cuciono, formano,tagliano, contengono, colorano, disegnano, producono, esplorano, arrampicano, piegano, cercano, scrivono, accarezzano e pretendono altre mani. Perché, tu sei le tue mani. Belle, continua lui, perché hanno vissuto, lavorato, sofferto e ancora dolgono. Di slancio, come solo “il mio io” istintivo può, improvvisamente lo bacio; mi conferma come io vorrei essere confermato, lo stupisco e lo confermo nell'intuizione, e dal quel momento mi affido. Non mi sbaglio. Sa cosa fare, più difficile sarà, lo capisco strada facendo, districarsi nel labirinto delle troppe idee, delle voglie, degli entusiasmi, delle intuizioni. Inizia il lavoro e gli scatti continuano, la Reflex incamera anche ciò che ancora presumibilmente non vediamo e la Natura, anche stamane da laudare, non si tira indietro, presenzia. Tagli lunghi di luce proiettano altrettante ombre quando ci lasciamo, io per la costa (del Cavallo) e lui per lo sperone lontano, ma parallelo. Io vado a salire ciò che c'è, ciò che sta sotto gli occhi di tutti e che nessuno vede, vado a salire il deserto che avanza e tutte le nostre contraddizioni. Lui cercherà, credo, se ho capito, di tradurre in immagini l'apocalisse e sono certo vi riuscirà. Quando ci ritroviamo le ombre si stanno riallungando, la stella (il Sole) sta calando, e per lui che tenta di trascendere, vengono con questa luce, i momenti migliori. Ed è possibile che la foto delle foto, esca da qui, in una sintesi perfetta tra panorami, luoghi, legni e segni, vita e morte, pietre e mani. La bellezza che ostinatamente cerchiamo, che “con forza” è lì sotto il nostro naso e che con il tutto attorno si rivela, lascia intravedere la meta per raggiungere, dice il filosofo, la nostra.
“Essere bellezza con la luce degli occhi; essere leali, generosi, coraggiosi, belli nell'intelligenza” e camminare con l'altro da noi, con il Tu, in ogni luogo.

Insieme, tra i mondi e gli elementi, spezziamo il pane e ci rendiamo grazie. Poi lui, così come era venuto, camminando se ne va. Calzo gli sci, scendo lentamente godendo, come se fosse la prima volta, il duro e il ghiaccio, curva dopo curva. E l'esercizio di oggi si compie. Continuerà nei pensieri che saranno. Anche Achille M. lo sa.
foto 1: aridità
foto 2: il serpente de il Cavallo
foto 3: la Val Conchetta e le sue arie...
Report visto  2181 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport