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Bocca dei Camosci (Brenta), 10/03/2007 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | giannig |
Gita | Bocca dei Camosci (Brenta) |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Val Brenta (S. Antonio di Mavignola) (1100 m) |
Quota arrivo | 1759 m |
Dislivello | 1700 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Ovest |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Ventata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Finalmente una giornata quasi invernale con vento freddo e neve asciutta!
Partiti dalla “solita” Val Brenta quota 1100 (Vivaio del Brenta-S. Antonio di Mavignola), risaliamo la Val D’Agola per raggiungere il Lago omonimo (primo quarto d’ora con gli sci a spalla). Raggiunto il Lago Asciutto risaliamo la Val d Nardis, passando per la Scala Santa. Sfiorato il rifugio Dodici Apostoli (m 2487), rimontiamo la vedretta d’Agola fino alla Bocca dei Camosci (m 2759). Dobbiamo scendere i primi 50 metri, verso la Vedretta dei Camosci con gli sci sullo zaino a causa delle numerose rocce affioranti. La discesa dalla vedretta avviene su neve ventata, a tratti è soffice e ci divertiamo comunque. Per superare i salti rocciosi in fondo alla vedretta, cerchiamo un ripido canale, che piomba nella piana sottostante. Dopo un’ ora di tentativi, vista la scarsità e la qualità della neve, optiamo per i conosciuti, pur ripidi canali dell’itinerario classico. Lungo gli interminabili mezzacosta superiamo numerose, inquietanti slavine, cadute con la calura dei giorni scorsi. La sciata è piacevole solo a tratti fino al sentiero che aggira le Scale del Brenta poi non c’è più storia fino alla macchina. |
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