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Mönch e Jungfrau, 06/05/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | dark knight |
Gita | Mönch e Jungfrau |
Regione | Svizzera |
Partenza | Jungfraujoch (3454 m) |
Quota arrivo | 4158 m |
Dislivello | 1850 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Sud |
Esposizione in discesa | Sud |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Non ci sono parole per descrivere due giorni di pura bellezza in Oberland, fantastica gita conclusiva del programma skialp del CAI Alta Val Brembana, giusto regalo per lo straordinario gruppo di 15 fidati iscritti che, nel corso degli anni, sono cresciuti in esperienza fino ad affrontare in sicurezza e in divertimento una gita così ambiziosa.
Veniamo ai fatti: sabato sveglia assassina per prendere ad un buon orario il trenino che da Lauterbrunnen ci porta, con sosta a Kleine Scheidegg (con vista sulla nord dell'Eiger), ai 3454 metri del Jungraujoch. Sci ai piedi su traccia del gatto delle nevi raggiungiamo la base della cresta sud-est della nostra prima meta, il severo Mönch (4107 m): lasciando il superfluo alla base delle rocce rimontiamo a piedi la cresta di misto con roccia sempre ottima e difficoltà mai superiori al II°, fino all'ultima rampa nevosa che conduce al filo sommitale, esposto ma ben percorribile (sarebbe stato un problema invece col ghiaccio!). Gioia di vetta e discesa con prudenza, tornati al deposito sci ci rifocilliamo e poi via al vicino Monchsjochhutte, accogliente e inaspettatamente con buona cena. Il giorno successivo la sveglia ci sorprende con un cielo coperto e nero, le previsioni dan bello e aspettiamo fiduciosi, appena le stelle guadagnano sempre più spazio capiamo che è il caso di partire fiduciosi per la nostra seconda meta, lo Jungfrau (4158 m.): dal rifugio scendiamo sci ai piedi al Jungfraujoch, dove lasciamo quel che non ci serve per l'ascesa, e poi ancora giù fin circa a 3300 metri di quota, dove mettiamo le pelli per salire la nostra cima mentre come da previsione diventa tutto sereno e splendente. L'ambiente è glaciale e in pratica tutta la salita non è altro che risalire, spesso su terreno sostenuto, l'enorme ghiacciaio che riveste le rocce di questa splendida montagna. Il deposito sci è alla crepaccia terminale sotto il Rottalsattel (3885 metri), dove un ponte ci consente di salire alla sella e, da qui, affrontare la pala finale che si presenta con ottima neve e senza ghiaccio, pur ripida nei primi 100 metri, e che attacchiamo traversando tutto a sinistra e seguendo, non sul filo e sempre su neve, la cresta sud-est; nei pressi della cima il pendio si fa più dolce, la vetta è larga e ci accoglie tutti con un panorama indimenticabile e tanta gioia. Discesa con prudenza ma senza problemi fino al deposito sci, addocchiamo tre locals che scendono decisi per la diretta in mezzo ai seracchi e, appurata la sua sicurezza e l'orario ottimo, seguiamo l'esempio regalandoci una discesa magnifica in ambiente superbo. Dopo aver ammirato tutto il ben di Dio che abbiamo visitato ecco l'ultima e breve ripellatina per riprendere il treno al Jungfraujoch, non prima di aver fatto diverse foto con i turisti orientali che affollano questo nido d'aquila (ma che per fortuna si limitano a fare solo pochi metri fuori dalla stazione del treno) e che ci guardano un pò come marziani folli venuti da mondi lontani... invece siamo solo scialpinisti felici! :-) Tutto perfetto, grazie a tutti i 15 forti e simpatici partecipanti! Un weekend che rimarrà nei nostri cuori Foto1. Monch visto dalle basi del Jungfrau, al termine della discesa diretta Foto2. Jungfrau visto dalla vetta del Monch Foto3. Foto di vetta al Jungfrau |
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