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Monte Rinalpi, 06/05/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Qv1981 |
Gita | Monte Rinalpi |
Regione | Lombardia |
Partenza | Isolaccia (Madonna di Presedont) (1760 m) |
Quota arrivo | 3009 m |
Dislivello | 1300 m |
Difficoltà | BS |
Esposizione in salita | Nord |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farina pesante |
Altra neve | Crostosa |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Viste le incerte previsioni meteo e le nevicate dei giorni precedenti, optiamo per questa meta che, sulla carta, dovrebbe essere sufficientemente sicura.
Parcheggiamo alla Madonna di Presedont e partiamo sci nello zaino per circa 10 minuti poi sci ai piedi da quota 1850 m circa. nei pressi dell'alpe Borron inizia a nevicare dapprima solo qualche falia e poi in maniera decisamente copiosa. all'imobocco del vallone dopo l'alpe Borron troviamo gli evidenti segni di una grossa valanga scesa recentemente. risaliamo il vallone e ci troviamo nella spianata di fronte al corno di S.Colombano. saliamo verso dx in direzione del passo Rinalpi ovviamente tracciando tutto l'itinerario visto che le tracce precedenti sono state completamente cancellate. ci troviamo a risalire delle pendenze non indifferenti e, viste anche le valanghe scese un pò qua ed un pò là, non siamo molto d'accordo sulla definizione di gita sicura letta su alcuni report. giunti al passo deviamo a dx verso quella che pensavamo fosse la nostra meta ma dopo aver salito una cinquantina di metri, con l'ausilio di carta, bussola e GPS, torniamo sui nostri passi e ci dirigiamo nella direzione opposto e di lì a breve ci troviamo nei pressi dell'ometto posto in cima al Monte Rinalpi. tempo di togliere le pelli e chiudere gli scarponi e ci avvolge la nebbia. attendiamo qualche minuto per vedere se la situzione migliora ma niente da fare. decidiamo allora di scendere da dove siamo saliti per evitare di perdere la traccia. purtroppo la neve con queste condizioni meteo è davvero pessima da sciare. leggera crosta che si rompe e sotto farina pesante difficile da spostare. riusciamo a fare quattro curve decenti nei canali meno esposti al vento ma poi fino all'alpe Borron sciata di sopravvivenza per non farsi male. dell'alpe si segue la mulattiera tra una racchettata e una piccola discesa fino al punto in cui avevamo messo gli sci la mattina. poi sci nello zaino fino alla macchina. peccato per la neve ed il meteo capriccioso perchè l'ambiente è davvero molto bello. con bel tempo si rimane sempre al cospetto della cima Piazzi che sicuramete è la cima scialpinisticamente più ambita nella zona. fortunatamente l'ottima compagnia di Paco e Renato ha raddrizzato una giornata storta. sicuramente tornerò in questa valle con il cielo sereno, magari puntando proprio alla Piazzi. Alla Prossima! |
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