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   Grande Casse, 24/04/2017
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Onicer  funfunfunfzig      
Gita  Grande Casse
Regione  Francia
Partenza  Les Fontanettes  (1640 m)
Quota arrivo  3855 m
Dislivello  2200 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Sud-Ovest
Esposizione in discesa  Sud-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Quando ti decidi a partire sei già a metà dell’opera, mi dice Paolo. Lui è partito all’una da Brescia, adesso sono le 2,30, siamo in viaggio sulla A4, in due a sognare la Grande Casse, e ci sentiamo come due ladri. A tenerci compagnia, il ricordo di altri furti passati e le voci delle risponditrici automatiche dei caselli savoiardi,,, si perché i caselli - e relativi pedaggi - in Piemonte e nella Maurienne sono tantissimi. Impossibile non insultare l’ennesima assistente virtuale quando per la sesta volta e prima del Frejus ti chiede di ‘inserire il denaro o la carta’...
Alle 6,45 eccoci alle Fontanettes, dopo aver schivato i caratteristici dissuasori di velocità delle alpi francesi, sorta di aiuole a tronchi di abete in mezzo alla carreggiata (anche qui, amici transalpini: ma siete sicuri? Ma chi l’ha inventata? E tra l’altro, quanto vi costa?).
Il blitz alla regina della Vanoise è quasi un archetipo del tour montano, tanto è lineare: avvicinamento, salita, discesa: zero indugi, zero deviazioni. Anche la Grande Casse è archetipica, un colosso isolato a forma di montagna. Unica particolarità è che invece di una punta sola ne ha due e piccole (la cima principale e la Pointe Matthews, o Maverick come insiste a chiamarla Paolo), quindi finisce che l’attenzione si rivolge alle due grandi pareti, la nord con la sua apertura alare e sontuosa, la ovest solcata dal Glacier des Grands Couloirs.
Carichiamo ski e scarponi in spalla e seguendo i prati delle piste del comprensorio sciistico locale raggiungiamo il rifugio delle Barmettes, da cui l’ambiente si comincia a fare maestoso, con due sentinelle d’eccezione, l’aiguille de la Vanoise a sinistra e la Grande Gliere a destra. In mezzo, piano piano, entra nel mirino la nostra parete. A 2300-2400mt più o meno troviamo continuità di neve e cambiamo assetto. Un bel traversone sui pendii della morena del Glacier de la Grande Casse ci consente di agganciare la base dei Grands Couloirs senza dover ripiegare sul RIfugio del Col de la Vanoise, che ammireremo dall’alto, perso nella piana del Lac Long, in una mattinata di cielo terso e temperature freschine.
Saliamo per i Grands Couloirs, successione costante di bellissimi pendii sostenuti, su neige-beton, come dicono i francesi, a causa dell’ombra costante: condizioni eccellenti ma rampant obbligatori, tranne che sull’ultimo muro, che conduce al plateau sommitale, dove si rendono necessari i ramponi. Trovarsi alle prese con questi 200 erotti metri di muraglia a 40-45° avendone già macinati poco meno di 2000, è un bell’attentato. Superato il muro, il panorama si spalanca sul sellone sommitale, da cui una deviazione a sinistra ci dirige verso la vetta, lasciandoci intravedere la Nord. Non c’è croce, peccato. Il meteo va complicandosi, quindi giriamo i tacchi e soprattutto gli alzatacchi e ci fiondiamo di nuovo sul muro: in alto è dura e irregolarissima, e si procede con attenzione, poi a metà parete si lascia incidere: da lì fino alla base si scorrazza forti, felici, liberi, sul panzone di questo gigantesco bestione. Infine saltiamo la birra al rifugio e finiamo le energie su un luuuungo traverso sulla sinistra orografica della valle che ci permette di far scivolare le lamine addirittura fin sotto le Barmettes (a quasi 1900 metri). Ci guardiamo un’ultima volta indietro, gran bel,,,
Paul è vispo anche in macchina, compra due red bull e le beve con metodo a piccole puntate: allora gli lascio il volante e chiudo gli occhi, dovrei cascare come un piombo, invece penso e ripenso al sogno avverato, a un altro bell’itinerario pianificabile in Vanoise, a cosa ci spinge ad andare per cime, al perché in Piemonte ci sono così tanti caselli.

Foto 1: Rifugio, Lac Long, Aiguille de la Vanoise
Foto 2: Pochi metri alla cima
Foto 3: Scorcio sulla Nord
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