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Gran Zebrù, 10/06/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | STAMBECCO92 |
Gita | Gran Zebrù |
Regione | Lombardia |
Partenza | Strada rifugio Pizzini (2580 m) |
Quota arrivo | 3852 m |
Dislivello | 1300 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Sud-Est |
Esposizione in discesa | Sud-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Farina pesante |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Giorno di sole in Valfurva, con un amico decido di puntare al "grande", meta sempre apprezzata della mia valle. Con la mia jeep saliamo fin sotto il Pizzini (aperto dal giorno 11), dove la neve non ci consente di proseguire. Sono le 4.30 e partiamo, in meno di 10 minuti siamo al rifugio, con passo spedito puntiamo il collo di Bottiglia, con gli sci arriviamo fin dove si stringe e calziamo i ramponi. Dai 3300 metri fino a 3500 si percepisce la neve nuova data dalle continue nevicate, già salire in cima al canale è stata una massacrata, oltre i 3500 stimo almeno un metro, neve farinosa e pesante, in certi punti eravamo dentro fino alla vita. Arriviamo in cresta e ci troviamo dinanzi a un vero e proprio muro di neve, mai vista la cresta in quella condizioni, affilata e verticale, per nulla banale e poco sicura. La neve instabile e i continui boati delle valanghe sulla parete sud ci fanno fermare a quota 3838 metri, a una manciata di metri dalla croce, continuare sarebbe stato un azzardo. Scendiamo a piedi fino al canale, non ci siamo fidati a tagliare spudoratamente il pendio con gli sci, veramente troppo carico. Da quota 3300 metri fino ai 2700 del Pizzini sciata eccezionale direi, firn fantastico con farinetta superficiale molto bella. Condizioni quindi discrete solo per la parte alta non sciabile e con neve non ancora trasformata, per il resto invece più che ottime.
Con il grande Max di Livigno. |
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