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   Sella di Pioda con anche polenta, 23/05/2016
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Onicer  sci..miot      
Gita  Sella di Pioda con anche polenta
Regione  Lombardia
Partenza  Predarossa  (1990 m)
Quota arrivo  3387 m
Dislivello  1400 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Sud
Esposizione in discesa  Sud
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Marcia
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento gita effettuata il 21.05
..Il barista di Filorera ci fa il caffè con gli occhi ancora semichiusi e la riga del cuscino sulla faccia… ma il risultato é comunque molto buono
Kamel è ancora convinto che in cima alla Pioda ci sia un ristorante che cucina la sella (.. di capriolo )… e mi segue spensierato e fiducioso, gliel’ho raccontata bene bene sta volta..!
Le premesse ci sono tutte.. via veloci che alla partenza di Predarossa siamo, come di consueto, ultimi ..
Per iniziare un po’ di metti, togli, spalla, rimetti, ritogli, ma dov’è tutta la neve che è arrivata giovedì notte? perfino in Garzirola... ma qui in Valtellina come al solito non avran pagato per averla, avari ….!
A metà del bosco finalmente gli sci non si tolgono più e ci possiamo godere la bellissima luce del sole che piano sale dai corni bruciati…
Alzo gli occhi e vedo un mucchio di gente in giro su tracce diverse…. Ma era oggi che la pro-Valmasino organizzava la caccia la tesoro sul ghiacciaio… ???! ..azz…!
Purtroppo il rigelo è quello che è e spesso fuori traccia la crosta si rompe un po’. Saliamo abbastanza velocemente fino al pianone dove (una volta. Quando c’erano ancora gli sci stretti…) iniziava il ghiacciaio di Preda Rossa... di li seguendo la relazione originale, mettiamo la freccia e svoltiamo a SX (salendo) e andiamo a rimontare la morena riprendendo la traccia che sale dal rifugio (altri proseguono diritti nel catino centrale del ghiacciaio per poi spostarsi più in alto).. la scelta ci sembra azzeccata dato che la neve è un po’ più dura sui dossi. Poi con qualche breve sosta siamo sotto il pendio che scende dal passo Cecilia…
Inizia il caldo e le lituane sul percorso iniziano a spogliarsi… Io abbasso la testa per non guardare e accelero senno non arrivo più su, Kamel più tranquillo invece rallenta per gustarsi il sole, i bikini e l’esta-THE’ del chiosco che un valligiano ha montato a metà canale (con frigorifero naturale ben rifornito…. e sdraio). Per Informazione: qui accettano sia monete che banconote !!
Fatico più del solito e quindi ad ogni inversione approfitto per dare un’occhiata al panorama che è davvero bellissimo… Dopo 75 giravolte, il percorso si spiana un poco e si vede ormai l’arrivo… che pero un pochetto ti fa ancora penare…
Voglio guardare, giù dietro la cornice , verso la Valmalenco, così mi faccio due o tre volte tutta la lunghezza della sella per trovare il punto giusto, un tipo vedendomi vagare come un ubriaco fa all'amico "..quel li ha la ciapaa un' insulazuu..." Finalmente butto la testa dall’altra parte… azzo se ripidoooooooooo.. ! veloce ritorno a cuccia, in alcuni punti c’è un bel po di cornice ( okkio !!)
In attesa di Kamel mi cambio per il pranzo, preparo la tavola e impiatto i cibi, il menu oggi solo due portate, ma in compenso ho un tegame di tiramisu e il lemoncello bottiglia da litro e mezzo che metto al fresco
Kamel tarda, mi dirà poi che giù al chiosco del canale ha mangiato un kebab che prima della vetta gli si è ripresentato ( troppa cipolla !!! )… quindi in attesa del socio spazio con lo sguardo e allora anche i pensieri vagano in questo ambiente grandioso fino ad arrivare a 30 anni fa con il mitico ‘Ce’ sullo Schenatti “matt me cavai..!” ( Oggi canale é ancora un po’ carico in alto, ma fra una settimanella potrebbe essere buono)
Il Kamel mi arriva di fronte, proprio quando ero alla bottiglia del lemoncello… Abbraccio , salute amico mio!! Ancora un cioccolatino e poi iniziamo a prepararci che qui stanno chiudendola terrazza ... Kamel ormai il ristorante chiude ! ... rattristato...!
Aiuto Kamel con gli sci ma mi infilo i guanti (i Diamir a mani nude non li tocco proprio… bleah..)
Così salutata la bella cresta che sale alla vetta del Disgrazia (oggi non è salito nessuno e non era tracciata), ci buttiamo giù… E come al solito, per farci vedere dalle donne che sono nei paraggi, facciamo le prime venti curve 'a balla', cantando scimiot hop hop hop… !, poi non ne abbiamo più e allora facciamo la classica figuraccia …. Scoppiati !!
La neve anche se un po cotta, in alto tiene ancora bene e ce la godiamo fino in fondo al lungo pendio... più sotto diventa polenta e allora ci stanno anche un paio di tuffi di testa..., l'ultimo pendio e il pezzetto di bosco diventa vera sopravvivenza con scene da film comico... Infine gli sci in spalla sono l'epilogo di una bella giornata in una valle dai tanti ricordi e miti… (Sembra che han visto in giro il GIGIAT in tutina e Dinafit ma ancora montato Silvretta… Leggendario!)
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