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   Corna Piana, 03/04/2016
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Onicer  Pierpaolo      
Gita  Corna Piana
Regione  Lombardia
Partenza  Valcanale (BG)  (1115 m)
Quota arrivo  2226 m
Dislivello  1230 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  Corna Piana (2302m), da Valcanale
Neve prevalente  Marcia
Altra neve  Marcia
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Pessime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento “Agghiacciandi”. Come direbbe Mister Antonio Conte, queste sono le condizioni da noi trovate oggi e che vorrei potere selezionare nel menu a tendina.
Andiamo però con ordine, perché gli intenti iniziali erano quelli di fare una gita più breve e meno articolata in direzione della Cima Giovanni Paolo II. Arrivati a Valcanale rimaniamo abbastanza basiti nel constatare la totale assenza di neve sulla parte iniziale del sentiero diretto al Rifugio Alpe Corte. Con una certa titubanza non possiamo fare altro che spallare gli sci e sperare che nell’arco di qualche svolta e salendo di quota la situazione ci permetta di proseguire con gli assi sotto le scarpe. Speranza vana, perché la neve lungo il percorso va e viene, impedendoci tale proposito.
Arrivati nei pressi del Rifugio rimaniamo ancora più basiti nel vedere come le condizioni sciroccali degli ultimi giorni si siano mangiate quasi tutta la neve sul nostro itinerario, che essendo rivolto verso i quadranti meridionali ne ha ampiamente risentito.
Dopo un attimo di smarrimento non ci resta perciò che prendere la direzione del Rifugio Branchino, riuscendo finalmente a mettere gli sci poco oltre il Rifugio.
Saliamo in spazi più aperti avvicinandoci alle pareti della Corna Piana, constatando però che una deviazione per andare a prendere il percorso normale scialpinistico diretto verso tale montagna sarebbe un tantino ardito non conoscendone la reale fattibilità.
Proseguiamo perciò alla volta del Rifugio su neve già marcia e cedevole. Raggiuntolo, decidiamo di andare un pochino oltre, costeggiando il Lago Branchino in iniziale fase di disgelo.
A questo punto la vista delle tracce di salita che puntano alla Bocchetta di Corna Piana ci inducono senza troppi indugi a proseguire, senza un piano ben preciso. Decideremo di volta in volta se e dove fermarci.
Dopo un primo traverso a mezza costa raggiungiamo il ripido strappo finale che essendo posto per maggiore tempo all’ombra, ha mantenuto fattezze più decenti.
Con alcuni zig zag raggiungiamo la sella, punto dal quale ci si para davanti un traverso abbastanza delicato da affrontare su neve marcia. Prima a piedi e poi con gli sci lo attraversiamo, per poi cercare di capire dove dirigerci per raggiungere il Passo di Corna Piana prendendoci meno rischi possibili. Decidiamo così di fare un giro più largo compiendo un semicerchio, passando non distanti dal Mandrone.
Arrivati al Passo siamo dell’idea di raggiungere quantomeno la vetta scialpinistica e per farlo decidiamo di mollare gli sci, visto che una restringimento del percorso appena sopra il Passo sarebbe ostico sia in salita che discesa con questa neve. In realtà annaspiamo di brutto anche a piedi, ma almeno evitiamo di poterci catapultare rovinosamente lungo qualche pendio laterale.
Con una faticaccia immonda raggiungiamo la cima scialpinistica, abbastanza increduli per avercela fatta. Complici le difficoltà, il cambio di meta e le titubanze nel non sapere di volta in volta dove andare esattamente e come fare, ci abbiamo impiegato quasi 5 ore per farcela. Siamo ormai fuori tempo massimo e ci “pregustiamo” perciò la discesa che sarà.
E in effetti, senza alcuna sorpresa, ci ritroviamo a scendere su neve appunto “agghiacciande”. Che tutto sta a significare, ma di sicuro non che sia gelata. L’imperativo è quello di portare a casa le gambe integre insomma. “Sciamo” faticosamente così su neve marcia e poi marcissima dall’inizio alla fine, facendoci l’ultimo tratto di rientro a piedi lungo la strada, perché la granita nella parte bassa scarseggia.
Terminiamo così l’escursione piuttosto provati in un clima abbastanza surreale, perché stentiamo a credere di avere fatto quel che abbiamo fatto oggi, ben sapendo a cosa saremmo andati incontro a livello di condizioni trovate. Forse la pochezza di uscite scialpinistiche in questa stagione ci ha indotto a dare tutto e a non risparmiarci, in un impeto di masochismo. In ogni caso, bel giro da rifare con condizioni migliori.

Foto 1: il tratto sotto la Bocchetta di Corna Piana
Foto 2: parte del delicato traverso su neve marcia dopo la Bocchetta
Foto 3: in cima
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