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   Monte Adamello - Dal Mandrone, 22/04/2015
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Onicer  rozzoschi      
Gita  Monte Adamello - Dal Mandrone
Regione  Lombardia
Partenza  Passo del Tonale  (1825 m)
Quota arrivo  3554 m
Dislivello  3150 m
Difficoltà  MS+
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Partenza dal Passo del Tonale alle 6:30 con + 3°C, la Paradiso è una trappola per topi tanto è ghiacciata costringendo a sgattonare più del previsto anche al di fuori dalle piste in cui anche qui le tracce di discesa rigelate su pendio ripido fanno tribulare. Magari con i rampant sarebbe stato meglio. La situazione migliora dai 2600 m, tanto che il coefficiente d’attrito tra pelle e neve aumenta sensibilmente all’aumentare della quota (neve nuova e non rigelata) tanto che anche la risalita degli ultimi skilift, è quasi divertente. La salita alla Cima Presena è necessaria tanto quanto i ramponi per risalire l’affilata ma corta crestina e da qui il panorama è veramente spettacolare con un sacco di montagne tanto belle quanto sconosciute. Ma dai 3070 m della cima l’obiettivo di giornata è nel mirino anche se la sua apparente lontananza frastorna un po’ pensando a quali condizioni della neve si potrebbero trovare se non si rispetta un consono orario di ritorno. Alle 8:45 mi raggiungono i compagni di gita e finalmente si scende verso il Rifugio Mandrone su neve da interpretare, trovando comunque nelle esposizioni sud ripide e con neve marrone un divertente strato di neve “fiorita” tutta da firmare. La risalita del Ghiacciaio del Mandrone prima e del Pian di Neve poi, è un trionfo di bianca bellezza e solitudine, di sconfinati pianori glaciali e di vette granitiche incredibilmente estetiche. Il compagno di viaggio, è un documentario vivente, e disquisendo di fenomeni ablativi, permafrost e di “spieghelfirn” giungiamo al bivio per la normale al Corno Bianco e decidiamo di dividerci con rendez-vous nello stesso punto entro un’ora. Salgo quindi all’ambito Monte Adamello anche se da lontano qualche dubbio sulla sua sciabilità mi era sorto. In effetti la cengia sospesa non ha neve continua tuttavia gli sci non si tolgono mai e l’ascesa è su neve remollata il giusto rendendo la salita speditissima tanto che il necessario suono della campana mi risveglia dal torpore dello stress fisico e mi riporta alla realtà di essere sul culmine di una delle cime più prestigiose con una storia tutta da approfondire. Alle 13:00 ci ritroviamo e cambiamo piano di viaggio, decidendo di ritornare sui nostri passi scartando la risalita al Passo Venezia per il rientro dal Pisgana. Scelta azzeccata, vuoi perché la neve fino al Mandrone è un velluto, vuoi perché la risalita benchè snervante si rileverà meno complicata del previsto senza sfondamenti vari. A ranghi separati, giungiamo sui gomiti al Passo ma il giusto premio sarà prima il discesone su neve appena fresata dai gatti, poi sulla Paradiso, da un fuoripista sublime su neve a conchette ormai cotta giusta giusta. Un viaggio (45 km A/R). Sublime.

Oggi in ottima compagnia del Nibi e del Franco.
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