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   Pizzo Redorta, 28/03/2015
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Onicer  dark knight      
Gita  Pizzo Redorta
Regione  Lombardia
Partenza  Vedello (due tornanti sopra)  (1100 m)
Quota arrivo  3038 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  BSA+
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Gran gita CAI Alta Valle Brembana in trasferta valtellinese!
Partiamo due tornanti sopra Vedello, poi strada innevata e ghiacciata; in breve arriviamo ad Agneda, poi bosco tribulante fino alla Diga di Scais, ancora un pò di togli e metti fino all'Alpe Caronno e poi spettacolo puro fino alla Capanna Mambretti; il traverso è sicuro, anche il canalone ma è anche tutto da tracciare, fortuna che abbiamo il nostro caterpillar Luciano avanti, testa bàsa e su! Inaspettatamente anche il canalino finale non è magro, anzi lo saliamo sci ai piedi fin quasi alla sommità, poi una malandrina cornicetta verticale ci consiglia di depositare gli sci in cima al canale al fine di evitare problemi ai gitanti e proseguire per l'ultimissimo tratto a piedi (ma per i manici possibile la discesa diretta dalla cima). In vetta vento artico, ci stiamo pochissimo e torniamo al deposito sci stando sempre attenti al breve tratto di misto.
Tutti i bravi gitanti scendono il canalino con gli sci, condizioni eccellenti di farina! Poi la vedretta e la parte alta del canalone (fin al pianoro sotto la "schiena d'asino") presenta purtroppo neve problematica, crosta che fatica a trasformarsi (forse era meglio scendendo un'ora dopo), ma comunque sciabile, mentre la parte bassa è goduria pura!
Invece di scendere nella valle optiamo di tornare alla Mambretti, dove troviamo il nutrito corso skialp del CAI Valtellinese, che salutiamo e con le cui simpatiche donzelle facciamo la "foto di vetta" (eheh).
Il pendio dal Mambretti all'alpe Caronno è ec-cez-zio-na-le! E tramite canalini, boschetti e lingue nevose sciamo fino al lago di Scais. Spallaggio fino alla diga, discesa fino ad Agneda sfruttando la strada di servizio dell'ENEL (toboga!); dopo Agneda arriviamo sci ai piedi alla macchina sfruttando l'innevamento a chiazze della strada.

Che dire, giornata da ricordare!! Bravissimi i gitanti, 2.000 di dislivello tracciando anche gran parte del percorso non è niente male!

Foto 1. Vista dal Mambretti ai giganti delle Orobie, che tra poco raggiungeremo.
Foto 2. salendo nel canalone... grande Luciano davanti.
Foto 3. alla Mambretti "gemellaggio" con le Valtellina-girs! :-)
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