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Rifugio Capanna 2000, 04/03/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Rifugio Capanna 2000 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Zambla Alta loc. Plassa (BG) (1200 m) |
Quota arrivo | 1960 m |
Dislivello | 750 m |
Difficoltà | MS |
Esposizione in salita | Sud |
Esposizione in discesa | Sud |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Ventata |
Altra neve | Variabile |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Anche quest’anno non possiamo farci mancare una salita serale infrasettimanale con gli sci alla Capanna 2000 a scopo non solo escursionistico ma anche mangereccio e allora… Eccoci della partita. Anche perché l’occasione di partire sci ai piedi è presumibile sia praticamente l’ultima, salvo un colpo di coda invernale. Ci avviamo così fin da subito sci-muniti, anche se la situazione neve al secondo tornante è al minimo sindacale ed è necessaria una breve digressione su asfalto per proseguire. Da qui in avanti l’innevamento torna a essere continuo, seppure non abbondante, a parte un paio di chiazze scoperte in zona Cattedrale vegetale. La situazione comunque nei giorni a venire andrà peggiorando ed è probabile che si renderà necessario lo spallaggio degli sci per qualche tornante. Dopo la breve rampa che segue il tornante della Cattedrale l’innevamento è via via sempre più spesso, problemi da questo punto di vista non ce ne saranno perciò più. Sono invece le condizioni meteo a darci qualche grattacapo, perché saliamo in concomitanza al peggioramento fugace previsto per oggi. Al graupel/neve tonda conseguenza di una certa instabilità segue una nevicata fine e fitta accompagnata via via da raffiche di vento sempre più intense man mano che guadagniamo quota, con effetto bufera annesso. Nel frattempo cala l’oscurità rendendo l’atmosfera, complice anche la scarsa visibilità, quasi da film horror. Ma è comunque suggestiva. Oltrepassati i 1600 metri di quota dobbiamo ricorrere alle pile frontali per proseguire. Non siamo soli nella salita, anche altri intrepidi escursionisti ci seguono e ci precedono. In zona Pian Cansaccio le raffiche si fanno a tratti molto sostenute e fastidiose, ma ci tengono al contempo pimpanti spingendoci anche psicologicamente a non fermarci e tirare dritto a testa bassa. Nel buio e nella tormenta appare davanti a noi la luce della Capanna 2000 e ha il sapore della “salvezza”. Non appena arrivati indugiamo ben poco, prima di tuffarci nel tepore del rifugio, dove tutto all’improvviso cambia. Dopo un’ottima cena ci prepariamo alla discesa. Nel frattempo, come previsto, la nevicata è cessata, ma è il vento che continua mordere. Pochi istanti dopo avere messo fuori il naso dalla porta a tempo di record siamo già sulla via di discesa. L’ideale è starsene all’interno della traccia battuta. Al di fuori di essa la neve, modellata ampiamente dal vento, è irregolare e imprevedibile. A momenti gli accumuli eolici rendono la stradina di discesa uno stretto binario dove non esiste altra soluzione che un blando spazzaneve, perdendo quota si riesce a fare invece anche qualche curvetta. Nel complesso comunque la cosa è davvero molto suggestiva. Arrivati a quota 1600 metri, e dunque sulla strada più larga, la discesa è più comoda e divertente. Solo nei pressi del secondo tornante dove la neve scarseggia dobbiamo fare qualche acrobazia vicino al guard rail per non togliere gli sci, per il resto la sciata è sempre buona, su neve che solo nella parte bassa è un po’ marcia. Torniamo così all’auto felici per avere passato una bella serata dai molteplici, piacevoli e intensi volti.
Foto 1: la situazione al secondo tornante Foto 2: in salita nella piccola bufera Foto 3: cala il buio |
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