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   Monte Grubenkopf (tentativo), 03/01/2015
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Onicer  Pierpaolo      
Gita  Monte Grubenkopf (tentativo)
Regione  Austria
Partenza  Waldesruh  (1439 m)
Quota arrivo  2040 m
Dislivello  625 m
Difficoltà  MS
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Buono
Commento In trasferta austriaca per motivi vacanzieri dedichiamo l'ultima giornata di permanenza allo scialpinismo. La meta era già prestabilita giorni addietro e per non sbagliare scegliamo di dirigerci verso quella che in base alle descrizioni ha i connotati di una classica in zona Brennero: il Monte Grubenkopf. L'itinerario sembra abbordabile sia in termini di sviluppo che dislivello, nonché di pericolo valanghe, cosicché ce la prendiamo comoda, giungendo al parcheggio di Waldesruh in tarda mattinata. La cosa che ci balza immediatamente all'occhio e che ci preoccupa è l'assoluta scarsità di neve in zona, dove i prati la fanno da padrone al posto del manto bianco. Sorpresi da tale penuria, ci avviamo comunque fin da subito sci ai piedi grazie alla presenza di un sottile strato bianco sulla strada che conduce al lago Obernbergsee e che per l'occasione si trasforma in una comoda discesa di slittino. Le indicazioni in nostro possesso indicherebbero di starsene alla sinistra di questa strada e seguire una linea di salita più diretta, ma è proprio la mancanza di neve a obbligarci a starcene sulla stradina. Dopo qualche tornante arriviamo così al bel lago, dove ci si para subito un bivio. Costeggiamo il lago a sinistra, oppure a destra? Optiamo per la seconda ipotesi, sebbene scopriremo dopo essere più lunga. Proseguiamo oltre il lago giungendo a più di un bivio. Se non fosse per le nostre indicazioni cartacee e per la traccia GPS non potremmo capire quale sia la strada maestra da seguire, visto che sui cartelli è indicato di tutto e di più, fuorché il Grubenkopf. Guidati dalle nostre informazioni virtuali arriviamo nei pressi di una zona paludosa, scorgendo la linea di salita che oltre due fienili punta un pendio moderatamente ripido e scarsamente innevato. Parlando con altri scialpinisti già intenti alla discesa ci facciamo però convincere dal fatto di seguire invece parte del percorso diretto al Sandjoch e prendere più avanti una deviazione che dovrebbe ricollegarsi al percorso diretto alla nostra meta. Sembra proseguire tutto nel verso giusto, se non che invece sbagliamo nel prendere la prima deviazione a destra che in modo molto difficoltoso passa attraverso un torrente e alcuni arbusti, facendoci penare non poco. Scoraggiati da tale difficoltà facciamo retromarcia e decidiamo di cambiare meta, seguendo quella che sembra una strada più agevole diretta al Sandjoch. E' però un'illusione, perché poco più sopra, vista anche la scarsità di neve, il percorso tracciato sale anch'esso in modo ostico, attraversando arbusti e filo spinato. Anche in questo caso la cosa ci scoraggia moltissimo e ci induce a girare nuovamente i tacchi, perché ci sembra assurdo fare scialpinismo in queste condizioni. Nel voltarci notiamo però la presenza di altre tracce, sopra quella in cui ci siamo impantanati nel torrente, che vanno a ricongiungersi al percorso diretto al Grubenkopf. Decidiamo così di riprovarci, visto che la traccia sembra andare su più agevolmente. Dopo tanto penare torniamo così ad avere un passo più regolare, ma ormai di tempo ne abbiamo perso parecchio. Proprio quando tutto sembrava filare più liscio e il percorso più interessante dobbiamo prendere la sofferta decisione di non andare oltre, visto l'orario e il cielo scuro alle nostre spalle che sembra non promettere nulla di buono. Cambiamo perciò assetto e ci buttiamo giù sciando su neve un po' pesante dove è passata poca gente, mentre sulla stradina è più scorrevole perché pistata dai passaggi. Tornati in zona lago iniziamo lunghe sessioni di sci di fondo per via delle modeste pendenze, nonché di slalom sassi che impietosi affiorano qua e là, particolarmente all'interno del bosco. Dal lago in giù la sciata, sempre sulla strada, si fa più regolare, sebbene l'attenzione per via dei sassi sia sempre d'obbligo. Arriviamo dunque nuovamente al parcheggio un po' delusi. Ci è mancata la vetta e al contempo la scarsità di neve ha reso la sciata non ideale. Peccato!

Foto 1: nei pressi del lago
Foto 2: la via di salita nella parte centrale dell'itinerario
Foto 3: oggi ci fermiamo qui
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