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Monte Fumo e Corno Bianco: raid del pian di neve. , 17/04/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Domonice |
Gita | Monte Fumo e Corno Bianco: raid del pian di neve. |
Regione | Lombardia |
Partenza | Strada per malga lincino (1490 m) |
Quota arrivo | 3440 m |
Dislivello | 2660 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Esposizione in discesa | Sud-Ovest |
Itinerari collegati | Monte Fumo (3410m), in traversata dalla Val Adamè alla Val Sozzine |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Da anni sogno i lunghi tour Adamellici... Giovedi complici una giornata perfetta e la possibilità di spostare un lavoro ho potuto finalmente realizzarne uno. Ovviamente nulla se ne sarebbe fatto senza la collaborazione dell'amico Beppe, che ci ha recuperati a Ponte per riportarci in Val Adamè. La macchina si lascia al penultimo tornante prima del park estivo, poi ci sono macchie di neve che però non penso abbiano lunga vita. Gian54 mi è compagno di giornata :-). Risaliamo spediti ma con calma, la valle sembra meno lunga del solito e in 2:45 siamo al margine superiore della morena a gustarci un meritato sole. La giornata è molto fredda e il vento si fa sentire. Ramponiamo e saliamo per neve cementata il canale sudovest fino al termine, poi per il fianco sudovest tra roccette e canalini finalmente in vetta dopo poco più di 4 ore. Siamo notevolmente in anticipo sulla tabella di marcia (lo sapevo) e propongo al Gian il Dosson di Genova. Lui mi dice che non è mai stato al Corno Bianco... detto fatto, tanto è sulla strada :-). Saliamo direttamente dal versante est pensando di scendere a nord ma la ripida paretina segnata dai passaggi e rigelata è improponibiule, quindi optiamo per il percorso di salita. In ultimo la ripellata finale che ci conduce al Passo Venezia. Scendiamo il Pisgana portandoci decisamente a ovest dove non ci sono che 3 o 4 segni di passaggio. Stiamo alti sulla morena di sx idr. e sia la sciata che l'ambiente ne guadagna! Il salto roccioso prima delle "prese" è ancora ghiacciatissimo, da fare con attenzione, poi le cose migliorano nuovamente e la sciata diventa fluida fino alla Baita dell'Orso dove dopo quasi 10 ore troviamo il socio che, armato di pane formaggio salame spek birra e caffè ci rifocilla prima di riportarci alla nostra auto. Gran viaggio... e la mente dopo un anno riprende a volare! |
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