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   Punta d'Arbola da Riale, 13/04/2014
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Onicer  dark knight      
Gita  Punta d'Arbola da Riale
Regione  Piemonte
Partenza  Riale (Formazza)  (1778 m)
Quota arrivo  3225 m
Dislivello  1750 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Nord-Est
Esposizione in discesa  Nord-Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Più che una gita organizzata dal CAI Alta Valle Brembana, un "viaggio" in Val Formazza! 28 kilometri di sviluppo, 1800 di dislivello e la solitudine di un itinerario solcato oggi solo da noi.
Da Riale per pista di fondo e poi leggera salita a scavalcare la diga di Morasco, avanti in piano per la carrareccia fino alla stazione di partenza del primo troncone della funivia, si devia a sinistra entrando nella incassata gola del Rio Sabbione (un vero toboga in discesa), qui la salita rende fino ad un'ampia conca dove il panorama si apre, poco dopo il canale si chiude ancora ma, per non finir contro la diga del lago Sabbione, lo si ignora e si prende l'ampio pendio a sinistra, seguendo magari con l'occhio i quasi sovrastanti cavi del secondo troncone di funivia la cui stazione di arrivo è posta nei pressi del Rifugio Mores (2504 metri), chiuso e molto "vintage".
Dal rifugio ci si abbassa per circa 60 metri (conviene toglier le pelli) fino alla casa dei guardiani e poi ancora giù a toccar la superfice del lago, forse l'unico punto pericoloso della gita per evitare i "crepacci" creatisi per l'abbassamento dell'acqua nel lago che ha crepato verso il basso il ghiaccio superficiale ai bordi. Il lago del Sabbione lo si attraversa quasi in tutta la propria lunghezza (ambiente artico!!!) fino a toccare il ghiacciaio del Sabbione che, risalendolo interamente, ci porta prima sopra al Passo del Vannino (2732 metri), dove incontriamo fiumane di persone che salgono da Valdo, e poi ancora su per il ripido pendio terminale, dove molti salgono sci in spalla ma dove, in realtà, superate due inversioni critiche, si arriva senza problemi sci in vetta.
Panorama grandioso anche se intervallato spesso da banchi di nebbia, ora ci aspetta grande discesa sullo stesso itinerario, discesa però non continua ma spezzata da piani: prima la pena per attraversare sracchettando il Lago del Sabbione e poi anche i piani sotto la gola del Rio Sabbione... ma ne val la pena!
Che dire, gita eccezionale d'altri tempi, quasi un tour esplorativo per me che in queste zone non c'ero mai stato.
Viva la Formazza! :-)
Foto 1: Norvegia o Lago Sabbione?! In fondo la nostra meta.
Foto 2: Vetta.
Foto 3: Risalendo dalla superfice del lago alla "terraferma".
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