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   Immenso Vioz..., 01/04/2014
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Onicer  darioalpago      
Gita  Immenso Vioz...
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Pejo Fonti  (1400 m)
Quota arrivo  3645 m
Dislivello  2245 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Sud
Esposizione in discesa  Sud
Itinerari collegati  Monte Vioz (3645m), da Pejo Fonti
Neve prevalente  Farina pesante
Altra neve  Farina pesante
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Bellissimo anello al Vioz.
Pericolo moderato in aumento a Marcato per il forte caldo
La neve è in trasformazione.
Condizioni comunque buone.

Oggi causa riposo sul lavoro mi infilo in questo posto me nuovo…
Era un po’ che volevo curiosare in questi posti e avevo ragione…
Partiamo presto viaggiando tutta la Valcamonica fino a scollinare per l’ennesima volta il Tonale per godere dell’alba sulla Presanella ed entrare in una val di Sole semi deserta…
Magia dell’infrasettimanale…
La meta è il Vioz ma non essendoci mai stato la curiosità per la salita è molta.
Sfruttiamo la primissima corsa degli impianti di Pejo Fonti che porta a fino a 3000 metri dove si apre lo scenario del Vioz imponente e paterno.
Si taglia quasi subito per guadagnare le grandi braccia bianche che scendono dalla cima e dal Colle del Vioz.
Scambiamo 2 parole con 2 simpatici trentini che puntano proprio al colle per fare un giro diverso dall’itinerario che spara dritto al rifugio Mantova.
Voglio curiosare lì anche io così saliamo senza fretta facendoci ammaliare dalla punta Taviela e dai riflessi del Brenta…
Fa caldo tanto da salire in maglietta e rimpiangere la tutina da supereroe de no attri…
Finalmente arriviamo al Colle dove il bacino dei Forni toglie le parole….
Arriva anche il vento e finalmente la temperatura si abbassa come i nostri sci che si lasciano alla polvere del ghiacciaio che canta la sua bellezza a bocca chiusa facendo cadere lo sguardo in tanto candore…
Disegnamo il nostro percorso contrappuntati dalla nord del San Matteo che guarda al Tresero e di rimbalzo al Disgrazia e al Bernina mentre la Palon de la Mare è così vicina da poterla toccare…
Per un attimo penso di cambiare meta ma poi torno sui miei passi per responsabilità verso chi è con me e verso la montagna che mi accoglie.
Penso a Marco al suo modo di respirare secondo l’inclinazione del momento e lo sento vicino in questa tranquillità che lo avrebbe fatto sorridere.
Guardo di là,vado di qua e tutto sembra essere quel paradiso di sorprese che azzera la fatica scambiandola con la più stupefacente quota…
E’ bello respirare a pieni polmoni trattenendo il respiro quasi a voler contenere questo piccolo mondo…
Espiro e inspiro nuovamente a gran forza quando vedo la Cima.
La cima Linke ci tenta ma le rocce del Vioz sono li…
Ultimi metri hanno il gusto della consapevolezza mischiata alla sorpresa con un crepaccio che strizza l’occhiolino mentre il Gran Zebrù fa la linguaccia al Cevedale.
E’ la cima…
Panorama mozzafiato che regala tra le foschie le montagne di casa…
Li ,lontane e materne, Marmolada e Civetta vegliano le Pale mentre i Vernel sembrano bambini irriverenti.
Di riflesso gli Sfulmini del Brenta sembrano matrioscke di Presanella e Adamello in un momento che non si vorrebbe lasciare…
Potremmo scendere dai bei pendii sotto la cima ma la curiosità ci scinge in cresta fino all’accogliente rifugio Mantova che riserva un ottima accoglienza e una sorpresa…
Arriva il momento di scendere abbandonati ai pendii ripidi sotto il rifugio su neve cotta in trasformazione..
Tra farina pesante e marciotta amabilmente ricamabile arriviamo alle piste pseudo desolate grazie alle corse scaglionate della funivia godiamo di belle pendenze e neve che dire divertente è ancora poco…
Lunga lunga discesa fino in paese fischiando la felicità di fare le ultime curve con il gusto della quota appena assaggiata…
La giornata si conclude ammirando la nord della Presanella e tanta roba appena partiti da Pejo…
Tanta roba…
Bravo Oscar alla sua 5 uscita con le pelli e la prima in quota…
Tanta roba!
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