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Melasc , 25/05/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Nibi |
Gita | Melasc |
Regione | Lombardia |
Partenza | sbarra Laveggiolo (1500 m) |
Quota arrivo | 2464 m |
Dislivello | 950 m |
Difficoltà | BS |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Esposizione in discesa | Nord-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farina pesante |
Altra neve | Farina pesante |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Se i larici fossero gialli invece che verdi diremmo di essere a fine novembre. Da Gerola in su nevischia, gli abeti hanno ancora la neve sui rami da ieri. Una situazione del genere a fine maggio è una rarità che andava celebrata con una scialpinistica DOC. Partiamo sci ai piedi poco dopo Laveggiolo su 10-20cm di neve fresca. Qualche togli e metti per i torrenti. Risaliamo dalla via classica con un piccolo intoppo di percorso (vedi video), la visibilità diventa nulla a 2100m circa dove la neve è stata spostata dal vento creando delle suggestive "dune" comunque a debole coesione. Raggiungiamo la vetta quasi a tentoni, nevica, fa freddo e tira vento. Su tutto l'itinerario ci sono 40 cm di neve fresca, asciutta in alto e sostenuta sia dalla neve vecchia residua che da quella dell'episodio nevoso di inizio settimana (almeno sopra i 2000m). Optiamo per scendere nel canalone di destra dalla vecchia via di salita (vedi guida di Boscacci) e riusciamo a cavarcela con un solo togli e metti fino a 1650m. (Con gli sci da sassi arrivo praticamente alla panda). Quando siamo ormai in basso arrivano le schiarite, troppo tardi. Ci abbiamo creduto nonostante i gufi che gufavano gufando da casa!
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