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Pizzo Scerscen, sperone NW | |
Zona | Svizzera - Bernina | |
Partenza | Chamanna Tschierva (2583 m) | |
Quota attacco | 3200 m | |
Quota arrivo | 3971 m | |
Dislivello | 770 m | |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 60° / IV in roccia ) | |
Esposizione in salita | Nord-Ovest | |
Rifugio di appoggio | Chamanna Tschierva | |
Attrezzatura consigliata | Alcune protezioni veloci e cordini
Due attrezzi e qualche vite per il naso ghiacciato |
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Orario indicativo | 5/6 ore dal rifugio | |
Periodo consigliato | Giugno-Settembre | |
Descrizione | Accesso stradale:
Chiavenna, Passo del Maloja, Saint Moritz, Pontresina. giunti a Pontresina parcheggiare nell'ampio parcheggio (a pagamento) posto dinanzi alla stazione delle Ferrovie Retiche. Base di partenza per questa salita è la Chamanna Tschierva (2583 m) facilmente raggiungibile da Pontresina percorrendo la Val Roseg in circa 2.30 ore. Dalla Chamanna Tschierva si sale in direzione ESE per pendii morenici lungo la traccia che fiancheggia il Vadret da Tschierva. Dopo circa 20’ di cammino, ad una quota di circa 2750 m, si abbandona la traccia deviando sulla propria destra e mettendo piede sul ghiacciaio, qui ingombro di grossi massi (utile una ricognizione la sera precedente per verificare la strada). Traversare il ghiacciaio, qui pianeggiante e privo di crepacci, portandosi sull’isolotto roccioso (q.ta 2907) che delimita ad W la seraccata del ghiacciaio. Una traccia presente tra i detriti permette di salire obliquamente a raggiungere l’affioramento roccioso prolungamento della cresta NW del Piz Umur. Raggiunta la base della cresta, la si aggira e la si costeggia sul suo fianco occidentale salendo sul ghiacciaio. Si percorre il ghiacciaio, qui molto crepacciato, raggiungendo il bacino superiore del Vadret da Tschierva; si risale ora il ripido pendio nevoso (35°), posto alla propria sinistra, che porta alla Fuorcla da l’Umur (3273 m), sella posta alla base della cresta rocciosa basale del ‘Naso di ghiaccio’. Dalla sella si segue facilmente la cresta nevosa sino alle prime rocce. Scalare alcune roccette e mantenendosi leggermente sul fianco occidentale dello sperone risalire una fessura-diedro (ch.) ed il breve muro sommitale (IV, 1 pass.) ritrovandosi poi nuovamente sul filo di cresta. Mantenersi sulla cresta, qui facile e pianeggiante, che dapprima detritica diventa poi nevosa. Al termine di questo tratto si riprendono le rocce e con percorso intuitivo ci si porta alla base del grande salto ghiacciato. Si supera il seracco nel suo punto più debole (due tiri, 65° max nell’Estate del 1999) ritrovandosi sulla calotta sommitale. Si risale senza difficoltà l’ampio plateau nevoso in direzione SE sino alla base del pendio ghiacciato che scende dalla vetta. Superare la crepaccia terminale e risalire questo pendio (70 m, 55°) sino alle ultime roccette della vetta (attenzione! le roccette sommitali possono essere approcciate in più punti e quindi con difficoltà variabili). Per la discesa si ripercorre l’itinerario di salita dove, nel tratto roccioso sono in parte già attrezzate le calate per le cinque doppie necessarie. |
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Valutazione itinerario | Buono | |
Commento | È una tra le più classiche ascensioni del massiccio e senza dubbio la migliore per raggiungere la vetta del Pizzo Scerscen. L’itinerario si sviluppa sullo sperone NW della montagna e dopo un primo tratto roccioso supera il caratteristico salto ghiacciato noto come ‘Naso di ghiaccio’, che rappresenta il tratto chiave della salita. Le condizioni e di conseguenza la difficoltà di superamento di questa barriera di seracchi sono mutevoli. Ascensione lunga e faticosa da non sottovalutare anche perchè implica il ritorno lungo lo stesso itinerario. | |
Itinerario visto | 17481 volte | |
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