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   Cima di Jazzi, per la via normale (versante Est)
Zona Piemonte - Monte Rosa
Partenza Pecetto  (1350 m)
Quota attacco 3030 m
Quota arrivo 3804 m
Dislivello 850 m da Pecetto: disl. 2600 m
Difficoltà PD+ ( pendenza 45° / III in roccia )
Esposizione in salita Est
Rifugio di appoggio Capanna Eugenio Sella
Attrezzatura consigliata Corda (30 m), piccozza, ramponi, casco, 2-3 friends o dadi, 3-4 rinvii
Orario indicativo 4h e 30' per la cap. Sella; 3h-3h e 30' per la vetta
Periodo consigliato Luglio-Settembre
Descrizione 1° g. Da Pecetto (Macugnaga) risalire lungo le piste del Belvedere fino ad un bivio poco prima dell’intermedio. Proseguire a dx traversando il torrente. Dopo un ponticello si raggiungono i prati e, sempre seguendo le indicazioni per la cap. Sella, si prosegue a dx fino ad arrivare alla morena. Il sentiero non è sempre evidente, quindi fare attenzione agli ometti e ai segni. Raggiunto un nevaio, lo si attraversa e si risalgono delle facili roccette poste alla sua dx (segnavia rossi). In breve si raggiunge la capanna (4h e 30’, disl. 1670 m).
NB. Per ridurre il dislivello si possono prendere le due seggiovie che conducono al Belvedere (m 1930). Da qui seguire inizialmente le indicazioni per l’Alpe Fillar. Attraversare gli sfasciumi del ghiacciaio (paline), fino ad arrivare sul lato opposto. Risalire la morena e ad un bivio tenere la sx (indicaz. per biv. Belloni). Poco dopo si devia nuovamente a dx (il sentiero non è molto ben visibile ed è anche poco segnalato). La salita prosegue sempre verso dx su tratti molto ripidi, a parte un lungo traverso quasi in piano; ma poi si impenna nuovamente (ometti e segni) fino a raggiungere il nevaio. Seguire poi l’it. precedente.
2° g. Dalla capanna salire direttamente le ripide facili roccette seguendo i segni rosso scuro, tenendo leggermente la sx. Dopo circa 100 m di salita, si raggiunge il nevaio che si risale direttamente puntando al suo lato sinistro, fino ad arrivare al colle (gas ex). Proseguire verso dx raggiungendo lo sperone roccioso, che si risale stando sulle rocce (ometti, II+) (evitare di risalire il canalino, molto sfasciumoso e instabile e con scarse possibilità di fare sicura). Un ultimo tratto di rocce rotte porta alla base della paretina attrezzata con catena (passo Jacchini). Superata la paretina, si traversa verso sx su una cengia (spit e cordini). Risalire un caminetto (II) e poi una successiva placca (III, cordino). Una successiva cengia verso sx (II, spit) porta al passo del Nuovo Weissor (m 3498). Da qui, con picca e ramponi, si mette piede sul Findelgletscher; proseguire ora in leggera discesa verso W e poi, verso S, cominciare a salire lasciando i seracchi alla propria sx. Quindi salire a sx il dosso NW arrivando sopra la seraccata e percorrendo poi a dx gli ultimi dolci pendii che portano alla croce di vetta (visibile solo negli ultimi metri) (3h-3h e 30’). NB. E’ anche possibile salire direttamente il ripido versante N anziché aggirare i seracchi, uscita sui 45-48°).
DISCESA: Si può tornare per l’it. di salita, effettuando qualche doppia (20m) lungo il tratto roccioso; oppure con un interessante giro ad anello (traversando sul versante svizzero) che porta al passo Monte Moro, da dove in funivia si torna a Staffa, 1 km prima di Pecetto. Tornati alla base della parete finale della Jazzi, anziché risalire a dx al passo del Nuovo Weissor proseguire prima in leggera discesa tenendo leggermente la sx (NE) e poi diagonalmente verso dx (E), attraversando qualche crepaccio ben visibile (vedi foto 3). Con breve risalita si raggiunge il crestone nevoso, da dove si può scorgere il biv. Luino. Raggiunto il bivacco, proseguire sempre diagonalmente sullo Schwarzberggletscher (dir. E) con alcuni saliscendi. Si prosegue diagonalmente e si attraversa poi lo Seewjinengletscher, passando sotto il caratteristico Corno Rosso (il percorso passa praticamente sotto la cresta di Stenigalchi, il c.d. “sentiero dei camosci”, che conduce alla bocchetta di Galkerne e quindi al passo Monte Moro). Senza perdere troppa quota (ma facendo anche attenzione alla presenza di crepacci), proseguire con la traversata puntando infine al limite est del ghiacciaio, verso il dosso di sassi e detriti, con leggera risalita finale (la presenza di un grande ometto aiuta ad individuare il percorso una volta sul dosso). Seguendo gli omini, con un ulteriore breve risalita si raggiunge la bocchetta di Galkerne. Da qui il sentiero è evidente e ben segnato e porta direttamente al Passo del Monte Moro da dove, con funivia (possibilità di acquistare solo il biglietto per la discesa), si scende a Staffa, un km prima di Pecetto (la discesa a piedi comporterebbe ulteriori 1600 m di dislivello...).
Valutazione itinerario Eccezionale
Commento Splendida traversata in ambiente fantastico grazie soprattutto alla costante visione della parete est del Rosa e al panorama dalla vetta su tanti 4000, con una salita molto varia (rocce, nevaio, ghiacciaio, passaggi su misto...). Luoghi selvaggi e scarsamente frequentati, anche per il fatto che la cap. Sella è da anni abbandonata e quasi al limite della “vivibilità” (letti malconci, alcune coperte con buchi, ambiente molto umido e freddo, stoviglie presenti ma inutilizzabili; per contro, presente gas, pentole, bicchieri di plastica, sale e tavoli e panche in buone condizioni; l’acqua si trova a 10 m dal bivacco); e poi... non è un 4000 quindi più snobbata rispetto ai suoi vicini più “quotati”. Se si opta per il ritorno in traversata al passo Monte Moro, calcolare 4-5 ore di cammino dalla vetta ed è sconsigliato con cattiva visibilità perché renderebbe problematico l’attraversamento dei ghiacciai.
FOTO 1: Superato il nevaio e il costone roccioso successivo, si raggiunge il tratto catena e, più sopra a sx, il Passo del Nuovo Weissor.
FOTO 2: La spettacolare vista dal passo del Nuovo Weissor. In primo piano, i ripidi pendii finali della Cima Jazzi (appena dietro l’anticima), preferibilmente da aggirare in basso a dx della seraccata.
FOTO 3: Nei pressi della vetta, vista sul percorso ad anello della discesa che porta al passo Monte Moro.
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