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   Dente di Coca, via Castelnuovo (spigolo N-O)
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Valbondione (900m)
Quota attacco  2820 m
Quota arrivo  2924 m
Dislivello  104 m
Difficoltà  PD / III ( II obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Coca
Attrezzatura consigliata  imbrago, discensore, corda da 50 metri per le doppie! al più qualche dado piccolo
Orario indicativo ore 06.00 (salita)
Periodo consigliato estate
Descrizione Da Valbondione, seguire il sentiero n°301per il rif. Coca,che si sviluppa lungo l’erto pendio della val di Coca,e che in circa 2.30h, conduce al rifugio.
Dal simpatico edificio, risalire la diagonale segnata verso il laghetto di Coca; dal lago si dipartono i tre sentieri: uno per il rif. Brunone attraverso il passo del Simal(sentiero delle Orobie), uno verso il p.so di Coca e uno verso la bocchetta del Camoscio ed il pizzo Coca.
Si seguono i segnavia, a tratti sbiaditi, che portano a costeggiare il laghetto sulla destra e poi guidano ad attraversare l'ampio pianoro della Conca dei Giganti, disseminato di grossi massi erratici! Il sentiero, poco visibile e distinguibile, porta nei pressi di un masso con lapide cementata, poi devia bevemente a destra puntando deciso all'inizio del ghiaione discendente dal passo del Coca.
Giunti al piede del canale, il sentiero e i segnavia si perdono per un tratto causa frane continue; seguendo un nevaio sempre presente si risale x sfasciumi o neve fino a incocciare di nuovo nei segnavia CAI, d' ora in poi ben evidenti e continui.
Risalito tutto il ghiaione, assai faticoso ma redditizio, si giunge in alto, oramai meno di cento metri sotto il passo. Qua il ghiaione cessa e si restringe a guisa di canalino; risalendo le rocce rotte a destra (segnavia) si tocca il passo (2694-madonnina). Dal valico, con bella vista sul bacino del Lupo, si attaccano le roccette di cresta a destra, per tracce, e si risalgono con facile arrampicata; dopo poco, la cresta si spiana abbastanza, permettendo di guadagnare quota con percorso più agevole, e portando in breve sotto Punta Isabella (cfr. itinerari esc. ON-ICE), la Spalla del Dente.
Tralasciandone la salita si seguono le tracce leggere che traversano gli sfasciumi del versante Ovest di detta spalla prima in piano, poi, in leggera risalita, si riprende la cresta, più esposta, oramai quasi sotto l'arcigno e cupo torrione del Dente.
Proseguendo per cresta piana e facile (attenzione solo all'esposizione costante e non indifferente) si toccanoa lcuni denti rocciosi, che si superano agevolmente, pur con qulache attenzione, sul versante di Coca (Arigna è quasi impraticabile). In breve si toccano le prime roccette dello spigolo N-O (via Castelnuovo), che si innalza ripido verso la vetta.
Invece di seguire i pochi omini che tagliano a destra verso la via Corti (cfr. itinerario ON-ICE) tenersi sulllo spigolo, in verità un poco a detra, scalando lo zoccolo basale di rocce gradonate e non molto solide.
Con difficoltà I°/II°grado risalire lo zoccolo, seguendo poi il filo dello spigolo, tenendo sempre un po' a destra fino a giungere alla base di un canalino, ascendente da destra a sinistra, che riporta sull'esposto crinale, alla base dell' evidente fascia di placche, alternte da terrazzini. Tali piode, un poco avare di appigli ma di roccia ottima, vanno risalite per circa 50 metri, con difficoltà tra il II° e il III°- max (e un poco di esposizione in più).
Al termine si è alla famosa cengia terminale che cinge la vetta del monolite; per raggiungere la soprastante croce attaccare il breve salto, un po' esposto, che porta alla cima (15 metri, II+ esposto) o in alternativa seguire la cengia a destra e raggiungere comodamente, per tracce, l'esile punta (Dente di Coca, m 2924, crocetta malridotta).
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  Questa fu la prima via da cui fu salito il Dente, nell'estate del 1901, ad opera del grande scalatore Antonio Castelnuovo, famoso per la conquista della punta più alta delle Dames Anglaises de Peuterey, che pochi anni dopo perirà tragicamente sulla via Brioschi-Imseng lungo la vertiginosa via diretta alla punta Nordend dalla parete Est del Rosa.
Tale bellissima cima, che il Cederna definisce con felice e significativo paragone: "...grandioso monolite che si erge a meridiana della valle di Arigna..." non era difatti mai stata tentata dai pionieri bergamaschi, che le altre punte Orobiche avevan già espugnato. Famosissima la via Longo/Cornago sulla Nord, che vanta solo pochissime (3 o forse 4) ripetizioni ed ormai in disuso, a causa della sua enorme pericolosità.
Itinerario visto  47285 volte
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27/09/2014  -  Dente di Coca, via Castelnuovo (spigolo N-O), di ser59