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   Dente di Coca, versante W, via Corti-Lenatti
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Valbondione (888m)
Quota attacco  2820 m
Quota arrivo  2924 m
Dislivello  104 m
Difficoltà  PD- / III ( II obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Coca
Attrezzatura consigliata  imbrago, discensore, corda da 50 metri per le doppie! al più qualche dado piccolo
Orario indicativo ore 06.00 (salita)
Periodo consigliato estate
Descrizione Da Valbondione, seguire il sentiero n°301per il rif. Coca,che si sviluppa lungo l’erto pendio della val di Coca,e che in circa 2.30h, conduce al rifugio.
Dal simpatico edificio, risalire la diagonale segnata verso il laghetto di Coca; dal lago si dipartono i tre sentieri: uno per il rif. Brunone attraverso il passo del Simal(sentiero delle Orobie), uno verso il p.so di Coca e uno verso la bocchetta del Camoscio ed il pizzo Coca.
Si seguono i segnavia, atratti sbiaditi, che portano a costeggiare il laghetto sulla destra e poi guidano ad attraversare l'ampio pianoro della Conca dei Giganti, disseminato di grossi massi erratici! Il sentiero, poco visibile e distinguibile, porta nei pressi di un masso con lapide cementata, poi devia bevemente a destra puntando deciso all'inizio del ghiaione discendente dal passo del Coca.
Giunti al piede del canale, il sentiero e i segnavia si perdono per un tratto causa frane continue; seguendo un nevaio sempre presente si risale x sfasciumi o neve fino a incocciare di nuovo nei segnavia CAI, d' ora in poi ben evidenti e continui.
Risalito tutto il ghiaione, assai faticoso ma redditizio, si giunge in alto, oramai meno di cento metri sotto il passo. Qua il ghiaione cessa e si restringe a guisa di canalino; risalendo le rocce rotte a destra (segnavia) si tocca il passo (2694-madonnina). Dal valico, con bella vista sul bacino del Lupo, si attaccano le roccette di cresta a destra, per tracce, e si risalgono con facile arrampicata; dopo poco, la cresta si spiana abbastanza, permettendo di guadagnare quota con percorso più agevole, e portando in breve sotto Punta Isabella (cfr. itinerari esc. ON-ICE), la Spalla del Dente.
Tralasciandone la salita si seguono le tracce leggere che traversano gli sfasciumi del versante Ovest di detta spalla prima in piano, poi, in leggera risalita, si riprende la cresta, più esposta, oramai quasi sotto l'arcigno e cupo torrione del Dente.
Proseguendo per cresta piana e facile (attenzione solo all'esposizione costante e non indifferente) si toccanoa lcuni denti rocciosi, che si superano agevolmente, pur con qulache attenzione, sul versante di Coca (Arigna è quasi impraticabile). In breve si toccano le prime roccette dello spigolo N-O, che si innalza ripido verso la vetta.
Occorre scorgere un bollo con omino che indica di traversare a destra x tracce evidenti, fino a raggiungere la base del canale-rampa da risalire.
La via migliore, tra il marciume e i massi, è segnalata con bolli sbiadaiti e difficilmente visibili; per questo occorre particolare attenzione. Comunque in breve si risalga detto canale (II° continuo globalmente) tenendosi dapprima piuttosto a destra, dappoi, quando esso si restringe ormai presso l'uscita (evidente), spostandosi tutto a sinistra, vincendo un ultimo passaggino più ripido ed esposto su rocce solide (occhio che qualcosa si muove comunque!) ma discretamente appigliate (II°+, esposto; lungo la risalita si incontrano 4 soste chiodo+cordino ad oggi (2011) in ottimo stato e affidabili, decisamente consigliabili x le doppie in discesa). Si è alla cengia sommitale che cinge il macigno della vetta; seguendola verso destra ci si porta sul filo della cresta finale, assai esposta, che in breve ci consegna alla vetta, estremamente aerea e "scomoda" (2924-croce rovinata). Vista insolita sui giganti delle Orobie e aeraea sul lago di Coca e sul bacino di Arigna-Marovìn.
La discesa si effettua per la medesima via, utilizzando le soste per le calate da circa 25metri ciascuna. L'ultimo tratto sopra l'attacco va fatto disarrampicando su roccia marcia.
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  N.B.:raggiunta la cengia è anche possibile l'uscita diretta alla vetta, piegando brevemente verso sinistra e risalendo poi il paretina sommitale con difficoltà di II°+.

Salita splendida, in ambiente selvaggio,austero, ad una cima arcigna e dotata di un "alone" del tutto particolare.
Il fatto che siano presenti bolli rossi non deve trarre in inganno! pur essendo una salita tecnicamente parlando 'facile', nel complesso (ambiente del tutto isolato, scarsissima frequentazione, esposizione mai eccessiva ma di fatto continua) è un' ascensione impegnativa.
Comunque ad una vetta a dir poco fantastica!
La piccola crocetta di vetta, assai vetusta, ricorda i due fratelli Maffina, periti tragicamente sulla Nord del pizzo Coca, ed una targa è posta a memoria di Erminio Titta e Luciano Moraschini, periti scendendo dal Dente nel Luglio 1990.

FOTO:
1)il Dente visto dal passo di Coca
2)VERDE l'itinerario, ROSSO la possibile variante diretta alla cima
3)in ROSSO la via descritta, in VIOLA la variante del percorso Integrale
Itinerario visto  47300 volte
Immagini             

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