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   Pizzo Badile , Via Molteni
Zona  Lombardia - Masino Disgrazia
Partenza  Bagni di Masino (1178m)
Quota attacco  2920 m
Quota arrivo  3308 m
Dislivello  495 m
Difficoltà  D+ / V+ e A0 ( V obbl. )
Esposizione  Sud-Est
Rifugio di appoggio  Rif. Gianetti
Attrezzatura consigliata  Nda, due mezze da 60m, serie di dadi, serie di friends (0.3-3 BD, utile non necessario il 4).Ramponcini per l'avvicinamento a inizio stagione.
Orario indicativo 4h (solo la via)
Periodo consigliato Estate
Descrizione AVVICINAMENTO
Dal parcheggio proseguire lungo la strada che costeggia gli edifici dei Bagni fino ad una radura con paline, seguire a destra l'indicazione per il rifugio GIANETTI e proseguire per ripido sentiero nel bosco. Raggiungere l'Alpe Corte Vecchia e successivamente le Termopili, una caratteristica strettoia tra due grossi massi. Proseguire ancora nel bosco fino a raggiungere l'altipiano detto il Pianone. Superare un ponte e proseguire su un ripido sentiero intervallato da alcune placche di roccia fino al rifugio a quota 2534 m (3. 15h). Salire in direzione della parete Sud-Est del Pizzo Badile (ometti), lasciando a destra Punta Enrichetta. Conviene attaccare la via sulle rocce di destra (variante individuabile dalla sosta a spit) considerato che il ghiacciaio è sempre più in sofferenza (partenza in comune con stella retica).

DESCRIZIONE
L1, III, III+, 60 metri: salire in verticale per lisce placche e gradoni e raggiungere l'estremità destra del caratteristico diedro a doppio scalino orizzontale, sosta su 1 Ch e 1 spit. (salita originale, poco ripetuta)
Variante d'attacco (3 tiri): III, III+, 140m: dal terrazzino proseguire traversando orizzontalmente a sinistra per circa 40m e attrezzare una sosta su dadi/friends. Proseguire poi in obliquo per diedrino fino a incrociare una spaccatura/canale erboso/cengia da seguire verso sinistra fino a individuare una sosta (chiodi, 40m). Proseguire ora in traverso su una caratteristico arco a due livelli fino alla base del diedro a due scalini. Meglio proteggere la sosta subito sfruttando fessure a destra perché bisogna percorrere gli ultimi metri in conserva (63 metri).
L2, III, IV, 35 metri: seguire a sinistra il diedro-rampa a doppio scalino, (2 chiodi vicini collegati da un cordino), giunti ad un vecchio chiodo rimontare lo scalino superiore e continuare traversando a sinistra fino ad una buona cengia alla base di un diedro.
L3, IV, V, 35 metri: non attaccare il diedro verticalmente, ma rimontare le rocce di destra sfruttando un ottimo spuntone. Traversare a sinistra e riportarsi nel diedro e superare la strozzatura e uscire su cengia. L4, III, 55 metri: traversare a sinistra su cengia salire poi senza percorso obbligato per placchette erbose. sosta su due chiodi posti sulla verticale della caratteristica conformazione rocciosa chiamata il bottone.
L5, IV, III, 25 metri: salire sulla verticale della sosta o leggermente a destra su ottime prese fino a raggiungere una cengia con grosso masso appoggiato.
L6, III, IV, 35 metri: salire la fessura a sinistra della sosta fino ad uno speroncino, aggirarlo sulla destra e continuare a obliquare a destra (allungare bene le protezioni) puntando a una zona di roccia chiara (prese instabili). Qui salire in verticale fino ad una cengia, traversare a sinistra e sostare alla base di un diedro.
L7, IV, 30 metri: salire per il diedro fino ad una cengia alla base di un secondo diedro più verticale.
L8, V, 40 metri: scalare il diedro fessurato, qualche passo delicato, uscire su stretta cengia e sostare (scomodo) in prossimità del famoso traverso del pendolo.
L9, V+, 40 metri (tiro chiave): traverso caratterizzato da piccole lame e quarzini. Traversare prima orizzontalmente, poi sfruttando lame rovesce abbassarsi alcuni metri (allungare molto questa protezione!). Ancora un paio di passi in traverso poi superare un muretto a prese svase. Qui ci sono 2 chiodi e 1 friend incastrato nella fessura di destra, consiglio di evitarla per via Dell attrito delle corde. Meglio proteggersi su dado e friend e superare lo spigolo a sinistra. Vincere infine lo strapiombino ben chiodato per ottimi appigli.
L10, III, IV, 50 metri: salire il breve diedro sopra la sosta sfruttando la fessura sulla sinistra, raggiungere un ampio intaglio, ci si trova alla base del pilastro sommitale, proseguire in verticale seguendo una serie di fessure con arrampicata divertente ma mai difficile. (prestare attenzione a un grosso masso pericolante 4 metri sotto la sosta).
L11, III, IV, 50 metri: continuare lungo il filo dello spigolo. Raggiunto un piccolo cucuzzolo stare alla sua destra ed abbassarsi alla sosta
L12, III, 45 metri: sempre lungo lo spigolo superando dei risalti sino a raggiungere il bivacco Redaelli nei pressi del quale si attrezza la sosta

In breve verso sinistra si raggiunge la vetta

DISCESA
Dalla vetta scendere per il versante italiano seguendo un'evidente traccia, fino a quando si trova un anello di calata. Calarsi per 50m (disarrampicando passi di II/III) fino all'anello successivo (qui a sx dell'anellone-faccia a monte, non visibile c'è una sosta a spit che si può usare per calarsi con 5 doppie, quasi tutte lineari tranne la prima, alto rischio incastro):
calarsi dall'anellone per placca (circa 62 m al limite, possibile spezzare la calata) fino ad una buona traccia verso dx (faccia a valle)
Proseguire a destra sulla cengia fino al suo termine; calarsi dall'anello superando un primo anellone dopo circa 20 metri, raggiungere una buona cengia e sostare su cordoni.
Calarsi ancora per 60 metri fino ad una cengia oppure disarrampicando sul facile (opzione consigliata soprattutto in presenza di altre cordate).
Traversare a destra sulla cengia (faccia a valle) e facili roccette. Ad un certo punto va lasciata (scende verso un canale infido) per prendere un'altra traccia poco visibile a destra in leggera salita, presente freccia sbiadita e ometto più sopra.
Continuare a piedi lungo la traccia, scendere un ripido canalino e raggiungere la croce Castelli-Piatti. Da qui fare una calata di 25m (1corda). Aggirare poi lo spigolo a sinistra (faccia a valle).
Infine un'altra calata (45m) porta alla base della parete (circa 1h e 50min).
Ora per tracce e ometti fino al rifugio Gianetti (circa 40min) e da qui per sentiero fino ai bagni di Masino (2ore e 20)

Foto al link di seguito:
https://photos.app.goo.gl/1icSNrxQDHY3P86PA
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento  Via tutt'altro che banale nonostante il grado modesto per via della continua esposizione e della chiodarura rada (più chiodato dove serve). Sebbene molti dicano che è facile perdere la strada, in realtà la via mi è sembrata estremamente logica mettendosi nei panni di un alpinista del 1935.
Paesaggio spettacolare in uno dei santuari del granito europeo.

NB: il valore indicato come "Dislivello" si riferisce allo sviluppo della via.
Itinerario visto  47285 volte
Immagini             

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12/06/2022  -  Pizzo Badile , Via Molteni - Fotoreport, di Orobicando