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   Sasso Cavallo, via Oppio
Zona  Lombardia - Grigne
Partenza  Rongio (Mandello del Lario) (409m)
Quota attacco  1520 m
Quota arrivo  1923 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  TD+ / VI+ e A2 ( VI obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Rifugio Elisa
Attrezzatura consigliata  16 rinvii, 2 corde 50m, friend, dadi e tricam medio-piccoli, una staffa a testa, martello e qualche chiodo
Orario indicativo 6 - 9 ore (per la via), 2 ore 30 min (avvicinamento)
Periodo consigliato Estate e mezze stagioni (giornate non troppo calde)
Descrizione Da Lecco si prende la superstrada per Colico e si esce alla prima uscita (Abbadia Lariana, Mandello). Si prosegue fino a Mandello, dove si svolta a destra e si risale fino alla frazione Rongio (400m).
Da qui si segue il sentiero per il rifugio Elisa (segnavia 14) fino alla sorgente di Val Cassina (2h), dopo la quale si prosegue a sinistra ad un bivio per la Val Cassina. Per traccia ripida tra i massi si raggiunge la base dell'imponente parete (2h 45min, 1100m circa di dislivello). Il vicino rifugio Elisa può essere un buon punto d'appoggio nei fine-settimana estivi (informarsi sull'apertura dello stesso presso la Sezione di Mandello del Lario).
In alternativa si può salire dal Passo del Cainallo (raggiunto da Varenna, lungo il Lago di Lecco), raggiungere il Rifugio Bietti (tel. 0341/735917) e da qui la Bocchetta di Val Cassina e scendere per l'omonimo canalone fino alla base della parete (neve in primavera!) (2h 30min).

Si attacca lo zoccolo basale nel settore centro-sinistro della parete a destra degli imponenti strapiombi della via della Luna, in prossimità di un albero.
Si consiglia di percorrere il primo tiro di "Cavallo Pazzo" a destra dell'albero per placca a buchi e lame friabili (ch.) fino a una cengia, dove si traversa a sinistra per 10m alla S1 su chiodi (40m, VI- delicato).
Si sale un diedro di roccia gialla a sinistra della sosta, quindi si supera uno strapiombino (A2) e si prosegue in traverso a destra (S2, 30m, VI- e A2, vari chiodi).
Alzarsi su fessura obliqua a destra, quindi in artificiale (molti chiodi) traversare a destra su fessure in grande esposizione fino alla base di un diedro di ottima roccia grigia (S3, 35m, VI e A1, faticoso).
Seguire il bel diedro uscendo con un passo in placca, quindi per fessure verticali alla S4, in alto a sinistra (35m, VI/A0 o 6a+).
Scendere 3 metri a destra e seguire un diedro fessurato (S5, ch. + clessidra, 20m, V+ e A0).
Proseguire nel diedro fin dove termina, quindi per una rampa delicata e improteggibile alla S6 su chiodi (35m, VI e A0).
Salire su roccia più rotta a zig-zag (tratti erbosi), uscendo infine a destra (S7 in comune con "Cavallo Pazzo", 40m, IV+).
A sinistra si sale una fessura larga un po' strapiombante, quindi si sale per placche senza alzarsi troppo e si traversa su placca delicata a destra (S8 su cengia, 40m, VI-).
Dalla sosta salire dritto alcuni metri, quindi traversare a destra oltrepassando uno spigolo, continuare a destra per alcuni metri, quindi salire dritto per belle lame alla S9 (VI-, 30m, qualche ch.).
Salire la fessura successiva e andare a sinistra ad una comoda sosta (S10, 20m, V+ e A0).
A sinistra si supera uno strapiombino mal protetto (A1), poi a sinistra si segue un diedro più facile (V+) (S11, 35m, A1 e V+).
Diritti per fessure verticali si esce alla grande cengia erbosa (S12, 30m, V).
A sinistra per erba, quindi diritti e un po' a destra per placche con alberi fino alla base di un grande diedro (S13, 65m, II/III).
In obliquo a destra su placca di roccia ottima (S14 su ch. e friend, 20m, V+).
Diritti a prendere un diedro fessurato verticale che si supera con belle opposizioni, quindi traversare a sinistra per strapiombino e cengia obliqua (S15 su spit, 45m, VI).
A sinistra prendere le roccette erbose finali e uscire in vetta (III).

Discesa: scendere per sentiero sul versante Nord e a destra proseguire sempre su buone tracce fino all'imbocco del canalone di Val Cassina. Da qui a sinistra si torna al Bietti, mentre scendendo dalla facile ferrata della Val Cassina si torna alla base della parete e a Rongio.
Valutazione itinerario  Buono
Commento  E` la parete per eccellenza per quanto riguarda l'area del Lecchese. Itinerario classico e di grande importanza storica, di ampio respiro per la lunghezza e le difficoltà sostenute.

Si tratta quindi di una via molto completa e di grande soddisfazione, da affrontare con una certa preparazione alpinistica. Molti tratti si superano in artificiale (atletico) su chiodi da buoni a discreti, quindi la difficoltà e` di VI+ e A2 (in libera fino all'VIII). La roccia e` da ottima a discreta, con qualche tratto sporco. La chiodatura è abbondante nei tratti di artificiale, non sempre affidabile; in molti passaggi, soprattutto nella parte alta è indispensabile integrare con dadi e friends.
Itinerario visto  47342 volte
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