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   Pizzo Balzetto, dalla cresta Sud
Zona  Svizzera - Grigioni
Partenza  Staz. di arrivo funivia Albigna (2160m)
Quota attacco  2620 m
Quota arrivo  2869 m
Dislivello  250 m
Difficoltà  D- / V ( V obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Eventualmente rif. Albigna
Attrezzatura consigliata  8 rinvii, cordini, serie di friends o dadi, 2 mezze corde da 50m
Orario indicativo 1h e 30' l'avvicinamento; 3h la via
Periodo consigliato Estate
Descrizione Lasciata l’auto a Pranzaira, prendere la piccola funivia che sale alla diga del’Albigna (funzionante da giugno a settembre, dalle 7 alle 16,45 (costo 20 franchi A/R). Se invece si sale dal sentiero, calcolare circa 2h e 15’ a piedi. Dall’arrivo dell’impianto, salire a dx fino alla diga, attraversarla e percorrere il sentiero che conduce al rifugio dell’Albigna, dietro il quale parte il sentiero con indicazioni “Cacciabella e Passo del Casnile. Una volta giunti in vista del Pizzo Balzetto, abbandonare il sentiero e iniziare a salire ripidamente verso dx. Dopo un tratto erboso ed esili tracce di sentiero tra pietraia (rari ometti), si raggiunge l’attacco della cresta S, posto in corrispondenza di un canale che si riconosce per la presenza, poco sopra, di un evidente e grosso masso incastrato. Risalire qualche metro per detto canale fino a raggiungere, sulla sx, una piazzola prima del masso incastrato (1h e 30’ dall’arrivo della funivia). E’ possibile lasciare del materiale all’inizio della via, o meglio ancora nei pressi dell’ultimo laghetto, visto che al ritorno si passa ancora nello stesso punto.
L1: Risalire direttamente la placca piuttosto verticale (spit). Continuare sempre lungo la placca, ora però più appoggiata (chiodo) e poi lungo un canalino (chiodo). Uscire poi a sx fino a una piazzola, dove si sosta (spit). V-, IV, III.
L2: Salire alcuni metri a dx e poi di nuovo su placche a sx (oppure salire direttamente sopra la sosta cercando il passaggio su belle lame). Su terreno più semplice, salire fino ad un muretto e quindi alla sosta (2 spit). III, IV-.
L3: Salire a sx su rocce rotte e verticali. Successivamente, senza percorso obbligato, continuare tra piccoli diedri e placche fessurate proteggibili, fino a raggiungere la sosta (2 chiodi). IV. 50m
L4: Salire verticalmente sopra la sosta superando un primo salto. Poi per un tratto più facile e successivamente di nuovo verticalmente per superare uno spigolo-lama sulla sx entrando in un diedro, al termine del quale si sosta su massi incastrati. IV-, II/III, IV.
L5: Risalire lungo uno spigolo piuttosto arrotondato, e poi portarsi più a sx sulla parete. Si supera un tratto appoggiato e si arriva ad uno spuntone (chiodo), che si può aggirare a sx oppure superare direttamente (in tal caso più difficoltà). Ora con percorso non obbligato per roccette semplici, fino a sostare su spuntoni. IV-, III, II.
L6: Proseguire sempre su roccette rotte fino alla sosta (2 spit) posta sulla placca alla base dell’ultimo evidente spuntone. II/III.
L7: Salire verticali sopra la sosta fino ad uno spit. Da qui si presentano due possibili varianti con difficoltà diverse: a) obliquare a dx salendo su un fungo sporgente fino a uno spit; da qui, con passo delicato, si prende una lama verticale e si sale ad un terrazzino (chiodo), uscendo poi a sx e aggirando, sempre da sx, lo spuntone; b) traversare 2 metri a sx, salire una fessura (proteggibile) e uscire poi a sx dello spuntone come nella prima variante (difficoltà forse leggermente inferiori alla prima alternativa). IV+/V.
Proseguire facilmente su roccette fino a uno spuntone dove si sosta.
L8: Sempre su terreno facile, continuare fino a una selletta; da qui salire verticalmente il diedro con ottimi appigli (qui sono presenti un chiodo e un friend incastrato che possono servire da eventuale ulteriore sosta, spezzando in due la lunghezza). Continuare lungo il filo della cresta e continuare su facili roccette che portano direttamente alla cima ove è posto un ometto. Sostare su spuntoni. IV, III/II.
DISCESA: Dalla vetta, seguire la cresta per un breve tratto; poi disarrampicare su ripide roccette sulla dx (dir. S) fino a raggiungere una catena di calata. Con 2 doppie da 25m si arriva poco sotto la forcella tra il Pizzo Balzetto e la Torre Est (oppure con una singola doppia se si han corde da 50m, ma attenzione a possibili incastri nel recupero delle stesse!).
Da qui 2 possibilità:
1) Seguendo gli altri ancoraggi di calata (cordini) si scende a dx nel canale sfasciumoso (attenzione ai molti sassi mobili!), fino ad arrivare al suo termine. Per tracce di sentiero e pietroni (ometti) si guadagna nuovamente il sentiero che porta al rifugio e quindi a ritroso verso la stazione della funivia (ca. 2h dalla vetta).
2) Risalire brevemente alla forcella e poi traversare orizzontalmente sul versante N (a sx rispetto al senso di marcia) seguendo gli ometti e frecce rosse, fino alla sosta di calata (cordino su 2 spot, oppure catena su spit qualche metro più sotto, più affidabile). Calarsi in doppia (30m) fino alla sottostante forcella. Scendere a dx (Sud) per tracce di sentiero fino ad un altro ancoraggio di calata (12m), fino ad arrivare su tracce di sentiero. Quindi, seguendo gli ometti, si torna sul percorso di salita e quindi al rifugio e alla funivia (ca. 1h e 30' dalla vetta).
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  Primo salitore: Walter Risch, nel 1922.
Via molto bella su roccia sempre ottima e solida (granito). In via sono presenti pochi spit, e solo nei punti più impegnativi, ma ottime sono le possibilità di integrare con friend medio-piccoli e dadi. La maggior parte delle soste sono su spuntoni, altre su 1 o 2 spit. L’ambiente che fa da cornice è splendido.
La via è stata recentemente riattrezzata con qualche spit in più.
Sviluppo: 300m
FOTO 1: Il Pizzo Balzetto con a sx il suo spigolo Sud.
FOTO 2: Parte alta della via.
FOTO 3: Il bellissimo 7° tiro.
Itinerario visto  47285 volte
Immagini             

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30/06/2020  -  Pizzo Balzetto, dalla cresta Sud, di Fedora