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   Pizzo Badile, spigolo Nord
Zona  Svizzera - Grigioni
Partenza  Bondo (Laret) (1300m)
Quota attacco  2580 m
Quota arrivo  3305 m
Dislivello  1400 m
Difficoltà  D / V e A0 ( IV+ obbl. )
Esposizione  Nord
Rifugio di appoggio  Sasc Fourà, biv. Redaelli, rif. Gianetti
Attrezzatura consigliata  1 corda da 50 mt., 6 rinvii, 3-4 friend, cordini e fettucce
Orario indicativo 1h e 30 rif. Sasc Furà; 1h e 30 all'attacco+6-8h per la vetta
Periodo consigliato Luglio-Settembre
Descrizione 1° g.: Da Bondo seguire la carrozzabile della Val Bondasca (a pagamento) fino a Laret, dove si parcheggia. Seguire il sentiero che sale sul versante dx orografico della valle, fino ad un bivio, quindi proseguire a dx. Il ponticello di legno che permetteva di attraversare il torrente è stato distrutto da una recente frana e quindi occorre attraversare il torrente nel punto migliore. Individuato nuovamente il sentiero, seguirlo ripidamente e dopo diversi tornanti si arriva sul dosso dove sorge il rifugio Sasc Fourà (mt. 1900).
2° g.: Dal rifugio seguire il sentiero (indicaz. “il Viale”), sempre ben segnalato con segni bianchi e blu, fino a ca. quota 2200 mt. Salire verso lo spigolo N seguendo gli ometti, fino a raggiungere delle placche levigate e superando un successivo colletto risalendo delle roccette (III-). A dx del colletto è posto l’attacco vero e proprio della via (mt. 2580). Salire per un breve tratto lungo la cresta e poi seguire chiodi e spit verso sx. Scendere brevemente sul versante NE, traversare su placche coricate e poi risalire una ripida placca (IV, spit). Si torna quindi sullo spigolo e successivamente si risale un camino sulla dx. Si prosegue sempre salendo su placche più o meno ripide (spittate), fino a raggiungere la famosa Placca Risch. Risalirla direttamente e poi piegare a dx (IV+). Salire quindi ancora lungo lo spigolo e, superato un breve tratto in piano, mantenersi sul lato NW. Tenere sempre la dx e raggiungere un ripido tratto, superato il quale si torna nuovamente sullo spigolo, dopo aver risalito una lama e una successiva placca (chiodi e spit). Proseguire poi verso dx e raggiungere una cengia, oltrepassare dei massi, arrivando così ad un’evidente nicchia: qui una freccia verde indica di proseguire a sx. Qui c’è il passaggio chiave: una ripida placca, ma ben spittata (V), superata la quale si torna, con un passaggio molto aereo, sullo spigolo. Si risale poi un impegnativo caminetto, f ino ad arrivare ad una placca con evidenti fessure verticali (spit). Un successivo salto roccioso (superabile o lungo il dietro a sx o risalendo una placca piuttosto liscia a dx) e un breve traverso in piano (sul versante NW) portano ad una breve ma molto ripida discesina (piccola fessura a metà roccia ma con passo lungo!). Si arriva così al torrione (anticima, q. 3307 mt.), dove ci sono 2 possibilità: risalirlo direttamente e poi scendere a sx (breve doppia) raggiungendo una selletta, oppure traversare diagonalmente sul versante NElungo una cengia un po’ esposta. Dalla selletta risalire facili blocchi fino in vetta, nei pressi della quale sorge il bivacco Redaelli.
DISCESA: Si può scendere dal medesimo itinerario, ma con infinite doppie, che richiederebbero lo stesso tempo impiegato in salita (o anche più!), oltre che una non facile individuazione del percorso. E’ più consigliabile invece scendere al rif. Gianetti: dalla vetta scendere per tracce di sentiero detritico e poi per placche rocciose (anelli per calate in doppia). Dopo circa 100 mt. di discesa, evitare di scendere nel canale, ma seguire a dx una cengia-sentiero che in leggera salita porta alla croce Castelli-Piatti. Scendere in doppia lungo il successivo camino, fino all’ultimo salto. Spostarsi ora a sx, sul versante opposto (SW) e con ulteriori 2 doppie si arriva alla base della parete. Quindi seguendo tracce di sentiero e ometti, si arriva al rif. Gianetti. Da qui si può scendere in circa 2h e 30’ ai Bagni di Masino (naturalmente in questo caso occorre aver previsto il recupero dell’auto a Bondo). Un’altra alternativa, dal rif. Gianetti, consiste nel salire al Passo Porcellizzo Nord, scendere poi sul versante opposto (alta Val Codera, utili i ramponi in caso di neve), traversare al bivacco Pedroni-Dal Prà (mt. 2577) e salire poi al Passo della Turbinasca (mt. 2700). Una successiva discesa dapprima su nevaio e poi su ghiaioni riporta alla Cap. Sasc Fourà (6 ore ca dal rif. Gianetti).Per quest’ultima soluzione (molto lunga e a volta difficile da individuare) è consigliato pernottare al rif. Gianetti e percorrerla il 3° giorno.
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento  Splendida ascensione, molto lunga, per la quale occorre un ottimo allenamento nonché una buona velocità, essendo poi lunghissima anche la discesa (sia dallo stesso versante che dal versante italano). Da ca. q. 2500 mt. si svolge interamente su roccia e quasi costantemente sulla linea dello spigolo N, per 750 mt. di dislivello (dall’attacco, ca. 6-8 h). Arrampicata sempre su ottimo granito, molto esposta ed aerea, abbastanza ben spittata nella prima parte mentre nella seconda spit e anelli sono molto rari (utili i friends), anche se si trovano comunque molti spuntoni per fare sicura.
FOTO 1: Le prime ripide placche, poco dopo l'attacco della via.
FOTO 2: Lungo lo spigolo N.
FOTO 3: Un tratto molto aereo ed esposto, a circa 2/3 di salita.
Itinerario visto  47305 volte
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