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   Pizzo Rondenino, Cresta W, (dal m.te Aga)
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Carona(BG)
Quota partenza  1116 m
Quota arrivo  2749 m
Dislivello  1700 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Fratellin Longo
Attrezzatura consigliata  Da escursioni;può essere utile un cordino per i meno esperti su roccia(passaggio di II°in discesa).
Orario indicativo 12.00 ore A.R.
Periodo consigliato Da Giugno fino ad innevamento
Descrizione Da Carona(mt 1116) si prende la carrozzabile n°224 per il rif. Longo che si raggiunge dopo c.ca 2.30h di cammino.
Dal rifugio si prosegue lungo il sentiero n°253 per il lago del Diavolo che si raggiunge in pochi minuti, per poi seguire le segnaletiche del medesimo segnavia per il passo Cigola, visibile guardando verso N-E, che si raggiunge dopo c.ca 1.00h di buon cammino su un sentierino inizialmente ripido ed erto, poi molto tranquillo e piacevole, passante lungo le pendici del pizzo Cigola, al cospetto dell’imponente monte Aga(Passo di Cigola, mt 2486; 1.30h dal rifugio Longo); dal passo(ottima vista sullo spettacolare canalone del Diavolo e sulla “fredda” valle Ambria),stretto tra il monte Aga ed il pizzo Cigola, si ridiscende un poco, poi, seguendo i numerosi bolli rossi, si incomincia a risalire l’ ampio canalone che si apre a destra e facendo attenzione agli insidiosi sfasciumi, si sale faticosamente tutto il canalone fino a giungere appena sottocresta, dove, vinta una breve placca inclinata e scivolosa, si raggiunge la vetta per l’ ultimo tratto di affilata e scaglionata cresta(monte Aga o Corna d’ Ambria, mt 2720; madonnina di vetta).Vista straordinaria soprattutto sul sottostante lago del Diavolo e sulla pittoresca conca del rifugio Calvi nonché sulle alpi Retiche.
Dalla vetta seguire la breve cresta Est della montagna portandosi all’ evidente sella della bocchetta d’ Ambria, all’ inizio della lunghissima cresta Ovest del pizzo Rondenino la cui aguzza cima è ben visibile guardando verso il Diavolo di Tenda(verso Est).
Dalla bocchetta inizia il percorso alpinistico; si procede inizialmente sul comodo filo di cresta(per poi aggirare le difficoltà sempre sul lato Brembano e mai sul verticale versante Valtellinese!), fino a quando il crinale si interrompe bruscamente per via di una paretina verticale e liscia(piodessa); si scende allora lungo il versante Bergamasco fino a trovare e imboccare uno stretto caminetto erboso che si supera (in discesa) con facile arrampicata(I°), per poi sbucare su un pendio erbo-sassoso che risalito riporta brevemente in cresta, in corrispondenza di un cartello di divieto di caccia.
Si continua lungo il comodo filo di cresta fino a quando questo viene troncato ancora da un salto verticale; si ridiscende allora sul versante Brembano e si cerca un buon passaggio tra le placche e le lastre rocciose(si notano lievi tracce di passaggio) e con un traverso, appena il terreno lo concede, si ritorna in cresta in corrispondenza di un poco marcato intaglio, dal quale si continua lungo il filo, inerpicandocisi su enormi lastroni, con divertente arrampicata(I°), fino a sbucare sulla sommità della prima delle tre “anticime” che si dovranno toccare prima di raggiungere la vetta(siamo a circa 1/3 del percorso).
Dall’ antecima, si incomincia a scendere lungo la cresta per poi aggirare alcuni spuntoni rocciosi per mezzo di facili “traversi” un poco esposti(vers. Bergamasco), si ritorna in cresta e si continua per un po’ lungo il filo(molto esposto verso la Valtellina); si arriva ora al tratto più impegnativo(c.ca 2/3 del percorso), poiché la cresta viene “tagliata” di netto da un salto verticale che termina su uno strettissimo bocchetto in cima ad un ripido canale(possibile e pressoché unica “via d’ uscita” in caso di maltempo), per superare il quale si hanno due possibilità: o proseguire sul familiare lato Brembano; scendendo lungo il ripido pendio, fino a incontrare una cengetta molto stretta ed inclinata che si deve discendere(fare attenzione!) fino a vedere il bocchetto(in “linea d’ aria”), che si raggiungerà con un traverso abbastanza impegnativo(I) poiché esposto verticalmente sul canale sottostante, superato il quale, si giunge senza difficoltà all’ intaglio(risalendo la parte finale del friabile canale).
Oppure affrontando direttamente il salto, scendendo una placchetta su rocce non troppo difficili ma un po'esposte(II globale), scalandolo in discesa fino a raggiungere la bocchetta(cordino utile, chiodo in cima per eventuale doppia).
Dal bocchetto le difficoltà continuano, anche se in minor misura, poiché la cresta diviene ripida e “irta” di spuntoni e denti; si sale per breve tempo il crinale, poi quando questo si fa appunto più dentellato, ci si sposta poco sotto il filo e si risalgono i pendii di sfasciumi, superando anche qualche passaggio su roccia, non perdendo di vista la cresta(è questa una parte molto faticosa), fino a che si raggiunge la base di uno stretto canalino di rocce rotte e sfasciumi che si risale completamente con facile arrampicata(I°), dalla cui sommità ci si trova davanti alla piramide terminale; si cammina sul filo di cresta, per ora larga, puntando direttamente alla vetta, che si raggiungerà direttamente sul filo dell’ affilato spigolo(o al più, poco sotto), prestando particolare attenzione ai massi instabili del torrione finale(I°; pizzo Rondenino, mt 2749; omino di vetta).
Bellissima la vista sul dirimpettaio gruppo di Tenda, sul pizzo Poris e sulla Grabiasca.
DISCESA:
1)dallo stesso itinerario
2)con percorso PIU' ALPINISTICO(II°+globale) proseguendo verso Est sul crinale per i primi metri, poi tenendo decisamente a sinistra(versante bergamasco) discendere lungo placchette un po' esposte e un canalino e al termine di questo traversare a mezzacosta il ripido versante Sud in direzione dell'evidente Bocchetta di Podavitt;una volta raggiunta di nuovo la cresta spartiacque, ora pianeggiante, la si segue con percorso obbligato(molto affilata) fino a toccare la bocchetta suddetta.Da questa, scendendo lungo il sentiero segnato si raggiunge il pianoro della Valsecca e poi il rifugio.
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento  Se si vuol effettuare la lunga traversata completa è consigliabile effettuarla in senso inverso(Est-Ovest).
Gita stupenda!

FOTO:
1)il torrione finale del Rondenino
2)la cresta lunghissima vista dal canalino finale
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Immagini             

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